
Gabriella
Autonomia differenziata, 10 associazioni contro la proposta di legge: sostegno alla raccolta firme per modificare gli articoli 116 e 117 della Costituzione
COMUNICATO STAMPA
Autonomia differenziata, 10 associazioni contro la proposta di legge: sostegno alla raccolta firme per modificare gli articoli 116 e 117 della Costituzione
Circolo La Scaletta, Casa Ortega, Fondazione Zetema, Centro Carlo Levi, Aiart Basilicata, Aism, Serra Club, Lyons Club Matera Host e Cooperativa Synchronos hanno aderito alla raccolta di firme per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare, che vede tra i suoi promotori l'economista Gianfranco Viesti, per la modifica degli articoli 116 e 117 della Costituzione e per fermare il progetto di autonomia differenziata voluto dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
In una riunione che si è svolta nei giorni scorsi nei locali del Circolo La Scaletta, i rappresentanti delle associazioni hanno redatto un documento che mette insieme i motivi della contrarietà ad una proposta divisiva e devastante per l'unità nazionale.
La petizione può essere firmata online collegandosi al sito: www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it.
L'autonomia differenziata, così come proposta - si legge nel documento delle associazioni - non attua l'auspicato federalismo costituzionale ma il federalismo regionalizzato, non equo e solidale, seminatore di conflittualità e ostile alla necessaria ricomposizione economica e sociale tra i territori della Repubblica. Questo federalismo regionalizzato è una soluzione scellerata perché riproporrebbe con cinismo il sistema squilibrato tra Nord e Sud.
La manovra messa in atto nella precedente legislatura - si legge ancora nel documento - con l'inserimento del disegno di legge sull'autonomia differenziata tra i collegati alla manovra finanziaria rappresenta la solenne smentita dei buoni propositi "meridionalistici", impedisce, a norma dell'art. 75, comma 2, della Costituzione, l'eventuale ricorso dei cittadini allo strumento del referendum abrogativo e tende a soffocare il dibattito nelle aule parlamentari in quanto la possibilità di emendare in aula un testo collegato alla legge di bilancio risulta fortemente limitata dai Regolamenti di Camera e Senato.
Rapportare il finanziamento dei servizi al gettito fiscale significa - conclude il documento - stabilire un principio estremamente corrosivo in quanto i diritti di cittadinanza, a cominciare dall'istruzione e dalla salute, possono essere diversi tra i cittadini italiani, maggiori laddove il reddito pro-capite è più alto.
In conclusione la denunciata e inquietante proposta si pone in palese contraddizione con la affermata volontà di superare lo storico squilibrio territoriale del nostro Paese e si rivela portatrice di una virale aggressione al principio costituzionale della democrazia partecipata.
Con tale spirito facciamo appello alle coscienze libere della Nazione, donne e uomini d'Italia, ai rappresentanti delle istituzioni repubblicane e delle comunità nazionali presenti in Parlamento, nelle Regioni e negli enti locali, alle espressioni del mondo delle imprese e del lavoro, perché aderiscano al presente documento, diventino apostoli della fondata denuncia e protagonisti di un movimento di aggregazione e di lotta talmente numeroso da divenire autorevole contraddittore di una scelta politica così perniciosa per il futuro del Mezzogiorno e della stessa Italia".
In allegato il testo del documento sotttoscritto dalle associazioni.
CURARE LA SANITA' Analisi delle performance e domanda di salute in Basilicata
Un cittadino lucano su quattro si rivolge a strutture sanitarie extra-regionali per trovare soluzione alle necessità legate al proprio stato di salute.
L'indice di attrazione sanitaria, che esprime il rapporto tra immigrazione ed emigrazione sanitaria vede ora peggiorare il suo valore, certifica una crescente fuga di pazienti ed una contrazione dei ricoveri in regione da parte di non residenti in Basilicata.
Le ragioni di questo preannunciato disastro sono molteplici e da ascrivere sia alle politiche nazionali di contenimento della spesa pubblica, sia ad una gestione poco lungimirante delle risorse assegnate alla Regione Basilicata.
Il Circolo "La Scaletta" si è fatto promotore di un convegno sullo stato della sanità regionale, che si svolgerà sabato 19 novembre a partire dalle ore 9.00 nella sala conferenze dell'Hotel del Campo a Matera.
All'incontro parteciperà il Presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta che terrà una relazione sul tema: "Dalla crisi di sostenibilità al rilancio del servizio sanitario nazionale?". Il socio del Circolo La Scaletta Angelo Andriulli, primario emerito del reparto di Gastroenterologia dell'Ospedale Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, e già redattore del Report a cura del Circolo sullo stato della sanità regionale, presenterà uno studio sull'indice di attrazione ospedaliera in Basilicata. Alla tavola rotonda che seguirà parteciperanno Giuseppe Magno, Direttore sanitario dell'Asm, Michele Nardella, direttore dell'Unità operativa complessa di radiologia dell'ospedale Madonna delle Grazie di Matera dal 2019 al 2021, Giuseppe Cugno, Presidente Federspev Potenza e direttore generale emerito dell'ospedale San Carlo di Potenza e del Crob di Rionero in Vulture, Giovanni Bochiccio, già direttore generale dell'Asp e del Crob e direttore sanitario dell'ospedale di San Giovanni Rotondo.
"E' notizia quotidiana - spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi che introdurrà i lavori del convegno - la segnalazione da parte dei cittadini lucani, e materani in particolare, sulle inadempienze delle strutture sanitarie regionali, che dovrebbero invece garantire e assicurare il soddisfacimento del diritto alla salute, sancito nella nostra Costituzione. Per questo motivo abbiamo ritenuto di promuovere un convegno per capire le ragioni di una crisi a cui bisogna porre rimedio in tempi brevissimi. Per farlo abbiamo voluto fortemente la presenza del Presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta. Il ruolo della Fondazione GIMBE è assolutamente riconosciuta per il ruolo di attenta osservatrice e di analista del sistema sanitario nazionale.
Nell'occasione il socio de La Scaletta Angelo Andriulli, già redattore del Report a cura del Circolo sullo stato della sanità regionale, presenterà ulteriori, e purtroppo non confortanti, aggiornamenti. Nel corso della discussione, grazie al contributo e alla competenza degli ospiti che parteciperanno al convegno, cercheremo anche di indicare possibili soluzioni ai problemi evidenziati dal nostro sistema sanitario.
Incontro a Matera con il Vp dell'Unisg, Silvio Barbero
Il vicepresidente dell’Università di Scienze gastronomiche (Unisg) di Pollenzo (Cn), Silvio Barbero, ha incontrato nei giorni scorsi a Matera i rappresentanti del Circolo La Scaletta, della Fondazione Zètema, di Casa Ortega, di Slow Food Basilicata e della condotta Slow Food di Matera. Tema del confronto, il progetto di valorizzazione della cultura mediterranea, del cibo e dei prodotti locali.
L’incontro, a cui erano presenti, oltre ai responsabili delle associazioni promotrici del progetto, anche la dirigente scolastica dell’Istituto tecnico alberghiero “Briganti”, Carmela Gallipoli, e numerosi operatori del settore interessati all’iniziativa, si è svolto nella sede del Circolo La Scaletta.
Barbero ha raccontato l’esperienza che ha condotto alla creazione della prestigiosa Università di Pollenzo e ha fornito spunti di riflessione per l’istituzione di una struttura che possa essere in grado di rappresentare un elemento di reale crescita culturale e produttiva per il territorio lucano.
L’idea è quella di dar vita ad un presidio formativo di qualità che rappresenti un punto di riferimento per la Basilicata e per l’intero Mezzogiorno sulla base del Protocollo d’intesa siglato nelle scorse settimane da La Scaletta, Zètema, Casa Ortega, Slow Food Basilicata e Condotta Slow Food Matera.
Barbero ha assicurato la sua disponibilità a collaborare con i promotori dell’iniziativa per accompagnare la riuscita del progetto che nei prossimi giorni sarà articolato nei dettagli.
Grande soddisfazione per l’esito dell’incontro è stata espressa dai presidenti Raffaello de Ruggieri (Zétema), Paolo Emilio Stasi (La Scaletta), Franco Vizziello (Casa Ortega), Paride Leone (Slow Food Basilicata) ed Emanuele Frascella (Condotta Slow Food Matera) che hanno ribadito la volontà di proseguire nella direzione indicata per far nascere in Basilicata un presidio culturale e formativo per valorizzare le tipicità lucane ed esaltarne le qualità.
La Valle del Sauro crocevia di identità italica e di impegno unitario
Le Radici, l’identità e la storia, la Valle del Sauro crocevia di identità italica e di impegno unitario: è il tema della giornata di studi che si terrà martedì 8 novembre 2022, organizzata dal Circolo La Scaletta, con la collaborazione dell’Università della Basilicata, della Deputazione di storia patria e dei Comuni di Guardia Perticara e Corleto Perticara, con il contributo della JV Tempa Rossa (costituita da TotalEnergies EP Italia, Shell E&P Italia e Mitsui E&P Italia B) e con il patrocinio della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza.
L’iniziativa si articolerà in due momenti di approfondimento scientifico su specifiche tematiche.
Alle ore 10 nella sala comunale di Guardia Perticara si svolgerà il convegno dal titolo: “Le radici di un’identità multiforme. Il paesaggio archeologico tra antichità e medioevo”.
Nel pomeriggio alle ore 16, in Piazzetta del Risorgimento Lucano a Corleto Perticara, si dibatterà sul tema: “Corleto Perticara e il suo territorio nella Basilicata del Risorgimento italiano”.
“Ci sono personaggi e avvenimenti della storia - spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi - che hanno avuto come punto di origine la Lucania. Fatti e persone dimenticati che sarebbe opportuno invece ricordare per riportare alla luce la centralità di un territorio che è stato epicentro di un protagonismo che ha indirizzato gli eventi della storia italiana. Ed è quello che abbiamo voluto fare organizzando questa iniziativa.
E’ il caso di Italo, principe degli Enotri, popolo insediato nell’antica Lucania. A lui si deve il nome Italia.
In pochi ricordano, poi, che Corleto Perticara fu la prima città peninsulare italiana che il 16 agosto 1860 proclamò ufficialmente l’Unità d’Italia in una manifestazione popolare e religiosa tenuta in Piazza Del Fosso, poi ridenominata Piazza del Plebiscito. Da Corleto Perticara partì una milizia formata da quasi 800 uomini al comando del Colonnello Boldoni che occupò la città di Potenza il 18 agosto successivo e dove fu proclamato il nuovo governo voluto da Giuseppe Garibaldi. Abbiamo voluto tracciare un filo di collegamento tra questi fatti e queste persone per provare ad articolare un percorso di valorizzazione scientifico-culturale del territorio lucano e lo abbiamo fatto con gli studiosi e i ricercatori dell’Unibas e della Deputazione di Storia Patria”.
“Il territorio dell’alta valle del Sauro, affluente dell’Agri - sottolinea Francesca Sogliani, docente di archeologia cristiana e medievale dell’Unibas - ha permesso, già dal VI millennio a.C., l’instaurarsi di forme abitative più o meno stabili, diversificate nel tempo.
A partire dall’età del Bronzo e seguendo la linea del tempo, le fonti di natura storica e archeologica ci aiutano a delineare l’evoluzione di uno dei più importanti popoli italici del meridione: gli Enotri, genti dislocate in un’areale compreso tra Poseidonia sul Tirreno e Metaponto sullo Jonio, la cui provenienza originaria era però ubicata nel Peloponneso. Tra i ritrovamenti archeologici avvenuti nel comprensorio, di grande rilievo è certamente la scoperta della necropoli enotria di Guardia Perticara. La ricca documentazione archeologica da Corleto Perticara, Guardia Perticara ad Aliano ha consentito di delineare lo sviluppo di queste comunità tra IX e V secolo a.C. e fino al loro processo di ellenizzazione. In età lucana e nel periodo della romanizzazione della regione, grazie ai dati della ricerca archeologica e delle attività di tutela della Soprintendenza, altrettanto cospicui sono i dati relativi alla configurazione dei territori che ricadono negli attuali Comuni di Guardia Perticara e Corleto Perticara. Il racconto insediativo di questo vasto comprensorio, caratterizzato da valli fluviali e da alture boschive, continua nei secoli compresi tra la tarda antichità e il Medioevo, quindi tra il VI e il XIV secolo d.C.”.
“Le rilevanti risultanze scientifiche di ormai oltre un trentennio di accurati percorsi di ricerca sull’Italia del Risorgimento - evidenzia Antonio Lerra, presidente della Deputazione di storia patria della Basilicata - vanno sempre più robustamente evidenziando il fondamentale ruolo svolto dal patriottismo meridionale, nell’articolazione delle sue espressioni, in progetti e azioni di cultura politica sul campo, nel corso del lungo ed articolato cammino verso l’Unità d’Italia.
Fondamentale, in tale contesto, risulta essere stato l’apporto delle reti patriottiche basilicatesi dallo snodo del 1799 rivoluzionario e repubblicano alla rivoluzione costituzionale del 1820-21, alla “primavera dei popoli” del 1848-49, alla insurrezione” dell’agosto 1860, che ebbe in Corleto Perticara ed il suo territorio un iniziale baricentro propulsivo ed organizzativo, in attivo raccordo tra il Comitato patriottico operante a Napoli e il Comitato Insurrezionale costituito a Corleto il 21 giugno del 1860. Di particolare rilievo il ruolo svolto (nel corso di tale snodo) da Carmine Senise, Giacinto Albini, Nicola Mignogna, Camillo Boldoni e dall’allora giovane studente universitario Pietro Lacava. I contributi che arriveranno dalla giornata di studio saranno raccolti in una specifica pubblicazione”.
Le Radici, l’identità e la storia, la Valle del Sauro crocevia di identità italica e di impegno unitario: è il tema della giornata di studi che si terrà martedì 8 novembre 2022, organizzata dal Circolo La Scaletta, con la collaborazione dell’Università della Basilicata, della Deputazione di storia patria e dei Comuni di Guardia Perticara e Corleto Perticara, con il contributo della JV Tempa Rossa (costituita da TotalEnergies EP Italia, Shell E&P Italia e Mitsui E&P Italia B) e con il patrocinio della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza.
L’iniziativa si articolerà in due momenti di approfondimento scientifico su specifiche tematiche.
Alle ore 10 nella sala comunale di Guardia Perticara si svolgerà il convegno dal titolo: “Le radici di un’identità multiforme. Il paesaggio archeologico tra antichità e medioevo”.
Nel pomeriggio alle ore 16, in Piazzetta del Risorgimento Lucano a Corleto Perticara, si dibatterà sul tema: “Corleto Perticara e il suo territorio nella Basilicata del Risorgimento italiano”.
“Ci sono personaggi e avvenimenti della storia - spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi - che hanno avuto come punto di origine la Lucania. Fatti e persone dimenticati che sarebbe opportuno invece ricordare per riportare alla luce la centralità di un territorio che è stato epicentro di un protagonismo che ha indirizzato gli eventi della storia italiana. Ed è quello che abbiamo voluto fare organizzando questa iniziativa.
E’ il caso di Italo, principe degli Enotri, popolo insediato nell’antica Lucania. A lui si deve il nome Italia.
In pochi ricordano, poi, che Corleto Perticara fu la prima città peninsulare italiana che il 16 agosto 1860 proclamò ufficialmente l’Unità d’Italia in una manifestazione popolare e religiosa tenuta in Piazza Del Fosso, poi ridenominata Piazza del Plebiscito. Da Corleto Perticara partì una milizia formata da quasi 800 uomini al comando del Colonnello Boldoni che occupò la città di Potenza il 18 agosto successivo e dove fu proclamato il nuovo governo voluto da Giuseppe Garibaldi. Abbiamo voluto tracciare un filo di collegamento tra questi fatti e queste persone per provare ad articolare un percorso di valorizzazione scientifico-culturale del territorio lucano e lo abbiamo fatto con gli studiosi e i ricercatori dell’Unibas e della Deputazione di Storia Patria”.
“Il territorio dell’alta valle del Sauro, affluente dell’Agri - sottolinea Francesca Sogliani, docente di archeologia cristiana e medievale dell’Unibas - ha permesso, già dal VI millennio a.C., l’instaurarsi di forme abitative più o meno stabili, diversificate nel tempo.
A partire dall’età del Bronzo e seguendo la linea del tempo, le fonti di natura storica e archeologica ci aiutano a delineare l’evoluzione di uno dei più importanti popoli italici del meridione: gli Enotri, genti dislocate in un’areale compreso tra Poseidonia sul Tirreno e Metaponto sullo Jonio, la cui provenienza originaria era però ubicata nel Peloponneso. Tra i ritrovamenti archeologici avvenuti nel comprensorio, di grande rilievo è certamente la scoperta della necropoli enotria di Guardia Perticara. La ricca documentazione archeologica da Corleto Perticara, Guardia Perticara ad Aliano ha consentito di delineare lo sviluppo di queste comunità tra IX e V secolo a.C. e fino al loro processo di ellenizzazione. In età lucana e nel periodo della romanizzazione della regione, grazie ai dati della ricerca archeologica e delle attività di tutela della Soprintendenza, altrettanto cospicui sono i dati relativi alla configurazione dei territori che ricadono negli attuali Comuni di Guardia Perticara e Corleto Perticara. Il racconto insediativo di questo vasto comprensorio, caratterizzato da valli fluviali e da alture boschive, continua nei secoli compresi tra la tarda antichità e il Medioevo, quindi tra il VI e il XIV secolo d.C.”.
“Le rilevanti risultanze scientifiche di ormai oltre un trentennio di accurati percorsi di ricerca sull’Italia del Risorgimento - evidenzia Antonio Lerra, presidente della Deputazione di storia patria della Basilicata - vanno sempre più robustamente evidenziando il fondamentale ruolo svolto dal patriottismo meridionale, nell’articolazione delle sue espressioni, in progetti e azioni di cultura politica sul campo, nel corso del lungo ed articolato cammino verso l’Unità d’Italia.
Fondamentale, in tale contesto, risulta essere stato l’apporto delle reti patriottiche basilicatesi dallo snodo del 1799 rivoluzionario e repubblicano alla rivoluzione costituzionale del 1820-21, alla “primavera dei popoli” del 1848-49, alla insurrezione” dell’agosto 1860, che ebbe in Corleto Perticara ed il suo territorio un iniziale baricentro propulsivo ed organizzativo, in attivo raccordo tra il Comitato patriottico operante a Napoli e il Comitato Insurrezionale costituito a Corleto il 21 giugno del 1860. Di particolare rilievo il ruolo svolto (nel corso di tale snodo) da Carmine Senise, Giacinto Albini, Nicola Mignogna, Camillo Boldoni e dall’allora giovane studente universitario Pietro Lacava. I contributi che arriveranno dalla giornata di studio saranno raccolti in una specifica pubblicazione”.
DEMOCRAZIA E FUTURO "Quale futuro per l'Unione Europea?"
Quale Futuro per l'Unione europea?
Un ruolo da protagonista in un mondo interdipendente e complesso
Venerdì 4 novembre ore 16.30-19.30
Sala conferenza Camera di Commercio
Sabato 5 novembre ore 9.30-12.30
Aula Magna IIS Giambattista Pentasuglia
Che futuro aspetta l'Europa? Quale sarà il suo ruolo negli scenari geopolitici internazionali che si stanno delineando? Quali risorse politiche (leadership, famiglie politiche, classi dirigenti) saranno in grado di accompagnarne l'evoluzione? Quali assetti istituzionali potrebbero favorirne una maggiore consapevolezza politica e unità di intenti, oltre che una maggiore capacità di influenza nello scenario internazionale?
Sono i temi principali al centro del seminario di Democrazia e Futuro, il progetto di educazione alla politica del Circolo La Scaletta, che vedrà protagonista Sergio Fabbrini, docente di politica e relazioni internazionali e preside della School of Government dell'Università Luiss Guido Carli, editorialista de Il Sole 24Ore e consulente della Commissione europea,
Il seminario si terrà venerdì 4 novembre a partire dalle ore 16.30 nella sala conferenze della Camera di Commercio di Matera e proseguirà sabato 5 novembre dalle 9.30 alle 12.30 nell'aula magna dell'Istituto di Istruzione Superiore Gianbattista Pentasuglia di Matera.
Porterà il suo contributo al dibattito anche il professor Aldo Corcella, Direttore del Dipartimento delle culture europee e del Mediterraneo dell'Università di Basilicata.
Sono passati quattordici anni dalla crisi finanziaria del 2008 e nel corso di questo lungo periodo l'Unione Europea ha dovuto affrontare l'emergenza rifugiati, la crisi del debito greco, gli attacchi del terrorismo fondamentalista islamico nel cuore delle sue città, la Brexit, la pandemia, la guerra fra Russia e Ucraina e la crisi energetica ad essa legata. Sfide epocali e senza precedenti, che l'Unione ha fronteggiato con un assetto istituzionale molto complicato (basti pensare ai rapporti fra Consiglio, Commissione e Parlamento), che peraltro non sempre si è mostrato all'altezza della situazione.
All'Europa si continua a rimproverare di non essere ancora riuscita a costruire una sufficiente unità politica, di continuare a dividersi in base ai contrastanti interessi degli Stati membri e quindi di cadere irrimediabilmente vittima di veti e ricatti ogni qual volta cerchi di definire un orizzonte strategico comune. Lo si è verificato all'epoca della crisi finanziaria del 2008, così come durante la pandemia e oggi con la crisi energetica conseguente al conflitto russo-ucraino.
Tuttavia in anni recenti l'Unione Europea è stata anche capace di importanti passi in avanti sulla strada di una più forte integrazione, come dimostra il Programma Next Generation EU e il sostegno fornito all'Ucraina, dall'accoglienza di chi stava fuggendo dalla guerra all'invio di armi per contrastare l'avanzata dell'esercito russo. Ma proprio il moltiplicarsi di queste sfide impone di riflettere sul futuro dell'Europa e del suo assetto politico-istituzionale secondo una logica diversa da quella dell'emergenza.
"Il percorso di Democrazia e Futuro, il progetto di educazione alla politica del Circolo La Scaletta - spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi - prosegue con un interessantissimo seminario del professor Sergio Fabbrini sui temi legati al futuro dell'Unione europea. E' convinzione diffusa che l'Unione Europea si trovi ormai di fronte a un passaggio cruciale per il proprio futuro: o si consolida attraverso un più accentuato processo di integrazione, o rischia di avviarsi verso un lento ma inevitabile declino. Ancora una volta sento di dover ringraziare i soci Brunella Carriero e Nicola Savino che coordinano il progetto del Circolo La Scaletta, ed il direttore scientifico di Democrazia e Futuro, Luciano Fasano, docente di Scienza Politica all'Università Statale di Milano per la qualità degli interventi che contribuiscono ad orientarci nella complessa realtà politica attuale e nel contempo rappresentano un forte strumento di formazione per i numerosi studenti che ci seguono direttamente o da remoto".
Il seminario potrà essere seguito in diretta streaming sulla pagina Facebook di Democrazia e futuro (https://www.facebook.com/Democrazia-e-Futuro-103504675322031).
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Sergio Fabbrini è professore ordinario di Scienza Politica e Relazioni Internazionali e Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche presso la LUISS Guido Carli, dove ha fondato e diretto la School of Government dal 2010 al 2018. È stato Direttore della School of International Studies dell'Università degli Studi Trento dal 2006 al 2009. E' stato Direttore della "Rivista Italiana di Scienza Politica" dal 2004 al 2009, il primo direttore dopo Giovanni Sartori che l'ha fondata nel 1971. E' Recurrent Visiting Professor di Comparative and International Politics presso la University of California di Berkeley (USA). Tra gli altri, è stato Jemolo Fellow presso il Nuffield College di Oxford e Jean Monnet Chair Professor presso il Robert Schuman Center for Advanced Studies, European University Institute, Fiesole, Firenze. Ha insegnato in diverse università degli Stati Uniti, della Cina, del Giappone, dell'America Latina e dell'Europa. E' stato Fulbright Professor presso la Harvard University (USA). Ha diretto la collana editoriale su "Le istituzioni delle democrazie contemporanee" per l'Editore Laterza. Ha vinto diversi premi scientifici internazionali e nazionali. Ha pubblicato sedici volumi, è co-autore di un altro volume ed ha curato altri quindici volumi, oltre a quasi trecento saggi scientifici in sette lingue, nei campi della politica comparata ed europea, della politica americana, della politica italiana, della teoria politica e della political economy. E' editorialista del quotidiano Il Sole 24 Ore. Per i suoi editoriali, ha ricevuto il Premio 2017 Altieri Spinelli che gli è stato consegnato a Ventotene.