
Gabriella
Spettacolo teatrale “Viva la vida” di Monica Ambrosecchia per rassegna “Ai Monologhi del Giovedì” al Circolo La Scaletta di Matera: report e foto
“Viva la vida”. E’ lo spettacolo teatrale portato in scena questa sera da Monica Ambrosecchia al Circolo La Scaletta di Matera per il penultimo appuntamento con “Ai Monologhi del Giovedì”, la rassegna organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta e dall’Associazione MetaTeatro.
“Il monologo – spiega l’autrice – ripercorre i patimenti della reclusione forzata di Frida Kahlo, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera. Viene portata in scena la sintesi infuocata di un’esistenza, la parabola di una grande pittrice, di una donna che, se pur forte, tenace e combattiva come poche, mostra tutta la sua fragilità: nel rapporto con il suo grande amore (Diego), con la sua arte, con i suoi ideali ma soprattutto con sé stessa.
Sospesa a metà tra l’attaccamento alla vita e l’odio per la vita stessa che tanto le ha tolto, Frida combatte una guerra quotidiana uscendone ogni volta vincitrice ma allo stesso tempo abbattuta, in un continuo ciclo di battaglie che non le danno tregua”.
“La morte può essere ingiusta, crudele, traditrice… ma solo la vita riesce ad essere oscena, indegna, umiliante!” (Frida Kahlo)
Ulderico Pesce presenta spettacolo teatrale “Doppio Boom: Pasolini” per rassegna “Ai Monologhi del Giovedì” nel Circolo La Scaletta a Matera
Giovedì 23 marzo 2023 alle ore 19.30 nella sede del Circolo Culturale La Scaletta, in Via Sette Dolori a Matera è in programma lo spettacolo teatrale “Doppio Boom: Pasolini” di Ulderico Pesce per l’ultimo appuntamento con “Ai Monologhi del Giovedì”, la rassegna organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta e dall’Associazione MetaTeatro.
Scritto e interpretato da Ulderico Pesce, “Doppio Boom: Pasolini” evidenzia l’importanza che la “civiltà contadina” e il “sottoproletariato urbano” hanno rivestito nell’opera e nel pensiero del regista, cineasta e poeta friulano negli anni in cui egli stesso denunciava il pericolo che il boom economico avrebbe rappresentato per le classi sociali più fragili che sarebbero state travolte e distrutte dal consumismo da esso generato.
“Lo spettacolo – spiega Pesce – inizia con la narrazione dell’arrivo in Val Basento di Enrico Mattei, nel 1961, fotografato da Notarangelo, che visita i pozzi di gas di Pisticci e mette la prima pietra dell’industrializzazione della valle, trasformando contadini in operai. L’anno successivo Mattei morirà per “disastro aereo”. Pasolini in Petrolio, il suo ultimo romanzo incompiuto, arriva a sostenere che Mattei non è morto per disastro aereo ma perché assassinato da Eugenio Cefis, che prenderà il suo posto a capo dell’ENI, e dai poteri forti. Questo omicidio, avvenuto nel 1962, è l’inizio, per Pasolini, delle grandi stragi organizzate dal “potere politico” che porteranno ai massacri di Milano, Brescia, Bologna e a un’infinità di misfatti che hanno avuto l’obiettivo di permettere ad alcuni di impossessarsi del potere politico e di tenerlo saldo nelle proprie mani usandolo per interessi personali. Lo spettacolo racconta allora il “boom economico” dell’Italia, che il poeta corsaro legge come una perdita di “memorie e identità”, e il “boom” delle bombe delle grandi stragi che hanno afflitto l’Italia. Ma racconta anche l’ultimo boom, che ha spezzato la vita di uno dei più grandi artisti italiani”.
“Con la performance di Ulderico Pesce – sottolinea il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – si conclude la seconda edizione della rassegna ‘Ai Monologhi del Giovedì’ che anche quest’anno si è rivelata un successo. La speranza è che si possa presto dare continuità al lavoro svolto in questi anni da La Scaletta e da MetaTeatro per riportare il teatro ad esprimere tutta la sua carica artistica anche al di fuori dei luoghi tradizionalmente deputati allo svolgimento degli spettacoli, sebbene l’auspicio più forte sia quello che finalmente si possa tornare, in città, a fare spettacolo soprattutto nei contenitori adatti ad ospitare le diverse declinazioni dell’arte performativa”.
Ingresso sino ad esaurimento posti entro le ore 19
Sipario ore 19.30
Costo del biglietto 4 euro
Spettacolo teatrale “Doppio Boom: Pasolini” di Ulderico Pesce conclude rassegna “Ai Monologhi del Giovedì” nel Circolo La Scaletta a Matera: report e foto
Lo spettacolo teatrale “Doppio Boom: Pasolini” di Ulderico Pesce ha concluso questa sera la rassegna “Ai Monologhi del Giovedì”, organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta e dall’Associazione MetaTeatro nella sede del circolo La Scaletta.
Scritto e interpretato da Ulderico Pesce, “Doppio Boom: Pasolini” evidenzia l’importanza che la “civiltà contadina” e il “sottoproletariato urbano” hanno rivestito nell’opera e nel pensiero del regista, cineasta e poeta friulano negli anni in cui egli stesso denunciava il pericolo che il boom economico avrebbe rappresentato per le classi sociali più fragili che sarebbero state travolte e distrutte dal consumismo da esso generato.
“Lo spettacolo – spiega Pesce – inizia con la narrazione dell’arrivo in Val Basento di Enrico Mattei, nel 1961, fotografato da Notarangelo, che visita i pozzi di gas di Pisticci e mette la prima pietra dell’industrializzazione della valle, trasformando contadini in operai. L’anno successivo Mattei morirà per “disastro aereo”. Pasolini in Petrolio, il suo ultimo romanzo incompiuto, arriva a sostenere che Mattei non è morto per disastro aereo ma perché assassinato da Eugenio Cefis, che prenderà il suo posto a capo dell’ENI, e dai poteri forti. Questo omicidio, avvenuto nel 1962, è l’inizio, per Pasolini, delle grandi stragi organizzate dal “potere politico” che porteranno ai massacri di Milano, Brescia, Bologna e a un’infinità di misfatti che hanno avuto l’obiettivo di permettere ad alcuni di impossessarsi del potere politico e di tenerlo saldo nelle proprie mani usandolo per interessi personali. Lo spettacolo racconta allora il “boom economico” dell’Italia, che il poeta corsaro legge come una perdita di “memorie e identità”, e il “boom” delle bombe delle grandi stragi che hanno afflitto l’Italia. Ma racconta anche l’ultimo boom, che ha spezzato la vita di uno dei più grandi artisti italiani”.
“Con la performance di Ulderico Pesce – sottolinea il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – si conclude la seconda edizione della rassegna ‘Ai Monologhi del Giovedì’ che anche quest’anno si è rivelata un successo. La speranza è che si possa presto dare continuità al lavoro svolto in questi anni da La Scaletta e da MetaTeatro per riportare il teatro ad esprimere tutta la sua carica artistica anche al di fuori dei luoghi tradizionalmente deputati allo svolgimento degli spettacoli, sebbene l’auspicio più forte sia quello che finalmente si possa tornare, in città, a fare spettacolo soprattutto nei contenitori adatti ad ospitare le diverse declinazioni dell’arte performativa”.
Academy Innovazione Basilicata, Stasi: la Regione la istituisce a Potenza e rischia di perdere i fondi per Matera
Il presidente del Circolo culturale La Scaletta: ancora una volta vale il detto: “Tuona a Matera e piove a Potenza”
Di seguito la nota integrale.
L’assessore regionale alle attività produttive, Alessandro Galella, “si porta a casa” il progetto della Academy che prevedeva l’istituzione nell’Hub di San Rocco di un laboratorio di incubazione per talenti e start up in grado di produrre innovazione e creare le condizioni per generare occupazione e sviluppo.
Il progetto, inserito nel Piano strategico regionale 2021-2030, ha una dotazione finanziaria di 3milioni di euro (Fondi Sviluppo e Coesione) che rischiano di andare perduti se non utilizzati entro il 2023. Nessun passo concreto in tal senso è stato compiuto dalla Regione che nel contempo però in mattinata con una conferenza stampa ha annunciato l’avvio di un’iniziativa che ricalca (si potrebbe dire copia) integralmente il progetto dell’Academy e ne cambia solo la sede: Potenza e non più Matera.
Va sottolineato che l’Academy delle imprese culturali e creative punta a creare impresa sul territorio regionale, in linea con il disegno del piano strategico. Quello che è stato presentato a Potenza è invece solo un corso di alta formazione che rinvia di qualche mese l’esodo dei cervelli senza generare le condizioni per creare imprese locali e perseverando negli errori commessi finora che hanno portato solo a sprechi di risorse.
E’ vero, inoltre, che l’idea dell’ex consigliere regionale Enzo Acito, messa a punto dalla Spici (società per l’innovazione la cooperazione e l’internazionalizzazione) su impulso della Regione Basilicata prevede la possibilità di istituire più laboratori di alta innovazione nei settori dell’aerospazio, dell’energia, dell’automotive, del turismo e della bioeconomy.
E’ altrettanto vero però che siano stati totalmente ignorati nella scelta del luogo in cui far partire il primo laboratorio regionale sull’innovazione, i finanziamenti già pronti per l’Academy di Matera. Non si è tenuto conto neanche del fatto che la città sia stata tra le 5 a sperimentare l’uso del 5G in Italia, che abbia aperto nel 2019 l’Hub tecnologico di San Rocco, che sia già sede della Casa delle Tecnologie Emergenti, la prima istituita nel Paese.
La scelta dell’assessore Galella appare quindi dettata esclusivamente da uno strabico disegno territoriale, privo di qualsiasi logica programmatica e in dissenso rispetto alla linea politica di sviluppo che la stessa Regione ha indicato nel suo PRS 2021-2030.
Auspichiamo pertanto che il titolare della delega alle Attività produttive, folgorato sulla via di Milano per aver incontrato un talento lucano che rappresenta un orgoglio per la Basilicata, possa impegnarsi per dar vita in tempi brevissimi alla Academy di Matera senza ulteriori indugi e prima che termini il suo mandato.
“Ricordiamo inoltre – evidenzia il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – che l’Academy rappresenta solo un tassello del più importante progetto di creazione della Zes per le imprese culturali e creative che contiene anche l’istituzione dell’Its nel settore del turismo e dell’accoglienza, che andrebbe a sublimare e ad elevare il potenziale di quelle realtà già presenti sul territorio lucano, come l’Istituto Centrale del Restauro, e fornire stimoli giusti all’innovazione alle agenzie regionali di promozione turistica e culturale come anche la Lucana Film Commission, che ha sede a Matera solo virtualmente.
Il progetto della Zes cultura, che aveva come suo epicentro l’area dell’ex pastificio Padula, annunciato dal presidente Bardi è rimasto lettera morta nonostante la sua legge istitutiva sia stata presentata il 14 luglio 2021 all’allora Ministro per il Sud, Mara Carfagna.
La speranza è che la Regione voglia riavviare un dialogo proficuo con la città di Matera e con le sue vitali componenti associative per rimettere in asse tutti quei progetti che appaiono per ora solo colposamente dimenticati ma che se non dovessero riprogrammati, assumerebbero le sembianze di una strategia assurdamente dolosa”.
Unibas, Stasi (La Scaletta di Matera): “Avviare confronto sul futuro del polo materano”
Le rassicurazioni che il rettore dell’Unibas, Ignazio Marcello Mancini, ha fatto al Sindaco di Matera Domenico Bennardi, sulle attività del polo materano dell’Università della Basilicata, sono un segnale che dovrebbe però essere accompagnato dall’apertura di un dialogo con il territorio che possa portare alla condivisione di un progetto di rilancio dell’Istituzione in città.
“L’auspicio – sottolinea il Presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – è che si inauguri una stagione di confronto ampio ed approfondito con quanti possono fornire riflessioni e contributi utili al ruolo culturale e di formazione che deve svolgere, nel prossimo futuro, l’Università di Basilicata.
E’ indispensabile che propositi e visioni debbano essere condivisi con il territorio per consentire a tutti di partecipare alla costruzione di un nuovo ruolo e presenza del Dipartimento attestato nella città di Matera – con la conferma fondamentale, che nel processo di riorganizzazione, conservi, come è ora, la sua autonomia gestionale. Una città che ha peculiarità che inducono, naturalmente, all’istituzione di corsi di laurea coerenti e congruenti in grado di attrarre studenti e, soprattutto, di offrire opportunità di lavoro ai giovani una volta formati.
Il brand Matera – aggiunge Stasi – potrebbe rappresentare un valore aggiunto per l’Unibas ma per farlo occorre pensare seriamente ad un’idea differente di sviluppo dell’ateneo sul territorio.
Modelli organizzativi e didattici innovativi e corsi di laurea che facciano proprie le unicità e la millenaria storia della città. E’ quello che si è fatto anni fa con la scuola di Archeologia, che è diventata un punto di riferimento nel Paese, ed è quello che si potrebbe fare in altri ambiti.
Occorrono investimenti mirati a realizzare corsi di laurea, contenuti nel numero ma di qualità, per rilanciare un polo universitario che non può più essere residuale rispetto alle logiche di un Ateneo che ha il suo cuore ed il suo cervello nel capoluogo di regione.
Per questo motivo – conclude il Presidente de La Scaletta – è necessario la avvicinare sempre di più la città di Matera a questa istituzione attraverso un dialogo serrato e costruttivo. Sarebbe il primo passo per far sì che si realizzi davvero quell’ambizioso progetto che il professor Fonseca immaginava quando fu chiamato ad edificare, dopo il sisma dell’80, l’Università della Basilicata”.