freccia arancio

 

 "I nostri sguardi, le nostre parole, restano il confine che di continuo

cambia tra le cose andate e quelle che vengono"

 

Lo sguardo degli altri

Matera on my mind*

 

Da molto tempo sono, come dice la mia amica sociologa tedesca Birgitta, un predicatore errante, un Wanderredner.
Destinataria oramai di quasi 400 cartoline illustrate, sì, proprio quelle che alcuni turisti, i migliori, continuano a inviare a vecchie zie, figlie all’estero, ammiratrici varie, Birgitta sa dove e quando sono stato a predicare politica. Non la politica dei buonisti, ma la politica esigente che vuole impegno e non ipocrisia, che apprezza l’ambizione e la espone al controllo dei cittadini, che esige apprendimento e preparazione da chi fa politica, da chi la studia e la racconta, da chi valuta quello che vede e, come spetta ai bravi cittadini e cittadine, premia e punisce. 

A Matera c’ero stato una volta sola, non ricordo più esattamente quando, certamente quattro decenni fa, forse per un dibattito con politici.
Quando mi è arrivato l’invito de La Scaletta, per di più dopo i molti mesi di confinamento casalingo a causa del Covid, non mi è parso vero accettare subito, of course, di corsa. Ho rapidamente capito che Cristo, sicuramente fermatosi a Eboli durante il fascismo, se ne era allontanato poco dopo, aveva ripreso il suo cammino ed era arrivato a Matera, contento di essere ricevuto da credenti e non credenti in grado di garantire una splendida ospitalità. Non abbiamo scambiato molte parole, ma la sua soddisfazione per Matera città della cultura europea era palese. Poi mi ha parlato anche dell’esperienza de La Scaletta traendola da un bellissimo libro che gli avevano regalato (l’hanno fatto avere anche a me). 

Il resto ho dovuto farlo di persona, personalmente. Sono convinto che l’Italia, più di altri paesi che conosco, abbia bisogno di ricostruire la politica. La sbornia della società civile. Considerata tale solo perché anti-politica, dalla quale sbucavano i più improbabili dei candidati è forse, e sottolineo forse, superata.
Di tecnocrati alla Draghi ce n’è uno e gli altri non ne han nessuno.   Le scuole di formazione politica sono lo strumento più promettente per qualsiasi avanzamento. Non riusciranno a promuoverle e farle funzionare i partiti e non-partiti italiani, organizzazioni fatiscenti e malamente attrezzate. Se poi sono i loro politici a diventare docenti in quelle scuole, cioè a fare passerelle pubblicitarie, allora ne conseguirà una sicura decadenza politica.
Luoghi come La Scaletta offrono, al contrario, straordinarie opportunità, da sfruttare intensamente, da propagandare e, grazie alla batteria tecnologica disponibile, da diffondere urbi et orbi.

Mi è sempre piaciuto insegnare. So anche che guardando chi mi ascolta colgo la sorpresa, la richiesta di precisazione, il desiderio di saperne di più, lo sconcerto e, inevitabilmente, anche la critica e il dissenso: “eh, no, questo proprio no!”.  Ma noi siamo perfettamente consapevoli che il dissenso è il sale di qualsiasi bella discussione.
Non sta a me giudicare del successo delle mie lezioni su “Democrazie e non-democrazie”. È un tema giustamente mai finito, che può essere declinato, da chi lo sa fare, in una molteplicità di direzioni e di modi. Dovrebbe anche essere portato nelle scuole di Matera e dintorni. Sono certo che La Scaletta riuscirà a convincere i dirigenti scolastici che esporre gli studenti a lezioni sulla Costituzione italiana e sull’Unione Europea, storia, istituzioni, economia, cultura, e libertà, è qualcosa di molto importante, decisivo per formare cittadini/e italiani/e ed europei/e.

Non sono un buon turista, ma ho particolarmente apprezzato la breve visita al MUSMA, per quel che ne so un museo unico al mondo che mi è parso bellissimo. Matera, diciamo noi che abbiamo girato parte del mondo e che conosciamo l’inglese, è un feeling. Certo, gli scalini sono troppi per le mie ginocchia, ma i miei occhi si sono riempiti di scorci inaspettati e di panorami senza eguali.
Forse, mi inviteranno ancora, ma le cartoline che ho mandato ricorderanno a lungo la mia gradevolissima visita. Il resto lo faranno in special modo youtube, ma anche le molte foto scattatemi spesso a mia insaputa. 


* Il riferimento, davvero esagerato, è alla canzone di Ray Charles Georgia on my mind, ma qualche volta esagerare è lecito.

 

Gianfranco Pasquino

(Professore emerito di Scienza politica
e socio dell’Accademia dei Lincei)

 

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