Domenica, 10 Gennaio 2016 09:34

Presentazione libro "Il cibo e la bellezza" di Umberto Montano

Sabato 16 gennaio alle ore 18 presso l'ex Ospedale di San Rocco a Matera presentazione del libro Il cibo e la bellezza di Umberto Montano, noto imprenditore stiglianese e fiorentino di adozione. Con l'autore interverranno Oliviero Toscani e Luciano Violante e con la partecipazione straordinaria di Raffaello De Ruggieri e Marcello Pittella. La presentazione del libro si colloca nell'ambito delle iniziative del progetto "Matera inCanta Dante" realizzato dal c.p. Club Unesco Matera coordinato da Stefania De Toma insieme al Circolo La scaletta , presidente Ivan Focaccia e al comitato di Matera della società Dante Alighieri , presidente Pino Suriano e documenta lo straordinario ritrovamento nel palazzo dei Giudici e notai a Firenze, dove Umberto Montano ha uno dei più rinomati ristoranti della città, di un ciclo di affreschi dove è raffigurato l ‘unico volto di Dante artisticamente e storicamente riconosciuto, coevo al sommo poeta. Il libro, edito da Giunti e impreziosito da uno splendido atlante fotografico del celebre Oliviero Toscani, propone oltre che due misuratissimi interventi, uno di Salvatore Settis e l'altro di Sergio Staino, un apparato tecnico sul restauro e gli scavi archeologici effettuati, ma soprattutto un qualificato contributo critico della compianta Maria Monica Donato, prematuramente scomparsa per una terribile malattia appena un anno fa.

Correva l'anno 1265, quando da Alighiero di Bellincione, di professione “compsor”, ovvero cambiavalute, e da Bella degli Abati, nasceva fra maggio e giugno, sotto il segno dei Gemelli, Dante Alighieri. Nel giro di qualche decennio avrebbe regalato all'umanità, con la sua Comedìa, uno dei più grandi capolavori della poesia universale. La sua fama fu immediata, come testimonia il Trattatello in laude di Dante, composto trent'anni dopo la morte dell'Alighieri da Giovanni Boccaccio, che ne tratteggia il seguente ritratto: “... di media statura e, poi che alla matura età fu pervenuto, and alquanto curvetto, e era il suo andare grave e mansueto … Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso”.

Dopo il grande novelliere, in età umanistica, molti altri scrittori ed artisti prestarono la loro attenzione a colui che, per dirla sempre con le parole del Boccaccio, per primo aveva aperto la via “al ritorno delle muse, sbandite d'Italia”. Fra i tanti, basti qui ricordare lo storico Leonardo Bruni e Sandro Botticelli che ne realizz il ritratto più celebre. Era il 2005, invece, quando nel Palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai, costruito nella metà del secolo XIV in via del Proconsolo, non lontano dal Bargello, venne scoperto un ciclo di affreschi, in cui compariva, fra le altre immagini, il primo ritratto di Dante miracolosamente giunto sino a noi e storicamente documentato, realizzato a iniziare dalla seconda metà dello stesso secolo.

In esso i lineamenti del Poeta non risultano coincidenti con quelli noti dell'iconografia tradizionale, che ha come punto di riferimento la produzione pittorica rinascimentale. L'affresco del palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai, propone un volto di Dante a cui non siamo certo abituati ma che a ben leggere pu apparire il più corrispondente, fra quelli conosciuti, a come l'aveva descritto lo stesso Boccaccio.

Ma di là dalle note storiche e critiche, mette piuttosto conto di sottolineare che il lavoro di recupero e di restauro, affidato alla restauratrice, figlia d'arte, Daniela Dini, fu realizzato grazie all'impegno di Umberto Montano, un “illuminato” imprenditore lucano trapiantato a Firenze, che con la sua intelligente laboriosità si è affermato nel campo della ristorazione. Fu lui, infatti, a volere e a curare personalmente le operazioni di restauro soprintendendo alla loro organizzazione oltre che a provvedere con un ingente finanziamento anche al consolidamento della struttura, sempre operando di concerto con la Sovrintendenza dei Beni Culturali e Artistici. Ed è ora lo stesso Montano che, a dieci anni di distanza, proprio nel 750° anniversario della nascita di Dante, si rende benemerito promotore di un'altra splendida iniziativa, pubblicando per i tipi di Giunti il suo bel volume “Il cibo e la bellezza”.

Il libro, impreziosito da uno splendido atlante fotografico del celebre Oliviero Toscani, propone oltre che due misuratissimi interventi, uno di Salvatore Settis e l'altro di Sergio Staino, un apparato tecnico sul restauro e gli scavi archeologici effettuati, ma soprattutto un qualificato contributo critico della compianta Maria Monica Donato, prematuramente scomparsa per una terribile malattia appena un anno fa. La Donato, infatti, già insegnante a Siena e per cinque anni all'Università di Parma presso la Facoltà di Lettere, con la sua grande competenza scientifica di docente ordinario di Storia dell'arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa aveva condotto lo studio degli affreschi rinvenuti nello storico Palazzo Fiorentino con assoluta convinzione ed una competenza che, come in varie circostanze ha affermato lo stesso Salvatore Settis, non poteva avere eguali al mondo.

NOTE DELL'EDITORE
Il ristorante Alle Murate nel palazzo dell'Arte dei giudici e notai di Firenze

Questo libro è tante storie insieme. La scoperta di un ciclo di affreschi trecenteschi di grande importanza e le circostanze che hanno portato al loro restauro e agli studi che hanno suscitato. Il ritrovamento del più affidabile ritratto di Dante che sia giunto sino a noi. La vicenda che ha trasformato in un grande ristorante un antico edificio del centro fiorentino. La sorpresa di scoprire nelle fondamenta del palazzo tracce evidenti di un insediamento di età romana. Ma soprattutto la storia di un'avventura personale, di una passione che trova le sue radici nella terra bellissima delle origini del suo protagonista, la Basilicata, e arriva a realizzarsi in un'impresa che trasforma un sogno in realtà, unendo arte, ingegno, coraggio e buona cucina.

Umberto Montano è emigrato a Firenze dalla Basilicata agli inizi degli anni Ottanta. Dopo avere insegnato per circa vent’anni nelle scuole alberghiere di Stato – per la gran parte al Saffi di Firenze – sceglie di dedicarsi definitivamente alla ristorazione di qualità con il suo ristorante Alle Murate. È così che si impegna nel restauro del ciclo di affreschi trattati in questo libro, croce e delizia dei suoi ultimi dieci anni. Nell’aprile del 2014 realizza il progetto della vita con l’ideazione del Mercato Centrale Firenze, di cui è presidente del consiglio di amministrazione. Una sfida che apre a un nuovo inizio, nonostante l'impietoso correre del tempo.

Maria Monica Donato, scomparsa nel 2014, era professore ordinario di Storia dell’arte medievale alla Normale di Pisa. Specialista di arti figurative italiane tra Medioevo e Cinquecento e di rapporti fra arte e letteratura, ha per prima studiato gli affreschi del palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai di Firenze il ritratto di Dante, degli altri letterati e delle figure affrescate su quelle pareti.

Oliviero Toscani è uno dei fotografi più famosi e celebrati del mondo

L'organizzazione per la presentazione del libro è affidata alla cura di
Stefania De Toma - Coordinatrice C.P.Unesco Matera
Ivan Focaccia - Presidente Circolo La Scaletta Matera
Pino Suriano - Presidente Società Dante Alighieri Comitato di Matera

Con il patrocinio di:
Regione Basilicata
Comune di Matera
Soprintendenza belle arti e paesaggio della Basilicata
Camera di commercio di
Matera Matera 2019 capitale europea della Cultura

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