Gabriella

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"Prendiamo atto con soddisfazione delle parole dell'assessore regionale all'Ambiente Cosimo Latronico che ha ribadito l'indisponibilità della Basilicata ad ospitare il deposito unico di scorie nucleari. La speranza è che non accada come per l'adesione ai contenuti del disegno di legge sull'autonomia differenziata, in cui il no secco è diventato in un sì convinto. Il circolo culturale La Scaletta è pronto ad una nuova mobilitazione per scongiurare il pericolo che la Basilicata diventi una pattumiera nucleare".

 

E' quanto sostiene il presidente del Circolo La Scaletta Paolo Emilio Stasi che aggiunge:

 

"E' singolare che dei 51 siti individuati e giudicati idonei ad ospitare il deposito nazionale delle scorie, solo 6 siano al Nord mentre tutti gli altri sono nel Centro e nel Sud del Paese. Ed è altrettanto singolare che non sia stata presa in considerazione la candidatura della città di Trino Vercellese, che ha la necessità di rendere maggiormente sicura la centrale dismessa che sorge nel suo territorio e in cui è già stoccata una quantità importante di rifiuti nucleari, che si è detta disponibile ad ospitare la struttura. Appare pertanto quantomeno curiosa l'idea che, in tutta l'Italia, solo al Sud e con un'incredibile concentrazione nell'area murgiana, bradanica e metapontina, ci siano siti giudicati idonei. La sensazione è che dietro agli esercizi parascientifici di compatibilità si nasconda uno strabismo territoriale che è il prologo di quello che sarà l'Italia dopo l'approvazione del disegno di legge sull'autonomia differenziata. La Scaletta si opporrà a questo progetto scellerato ed egoista che vede il Sud subalterno rispetto al Nord e che avrà il solo effetto di mandare a pezzi il Paese".

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Nella foto in basso: 

Il manifesto di mobilitazione de La Scaletta durante la protesta del 2003

Giovedì, 07 Dicembre 2023 10:54

"Il sole di mille candele"

"Il sole di mille candele"

Di Emilio Andrisani

 

Lunedì 11 dicembre e Mercoledì 13 dicembre

Sipario ore 19 e ore 21

 

Scuderie Palazzo Malvinni Malvezzi - Matera

 

 

Quattro spettacoli per rendere omaggio a Rocco Scotellaro nel centenario della sua nascita. Il Circolo La Scaletta e l'associazione MetaTeatro portano in scena l'opera scritta e diretta da Emilio Andrisani dal titolo: "Il sole di mille candele".  Le rappresentazioni si terranno lunedì 11 e mercoledì 13 dicembre alle ore 19 (primo sipario) e alle ore 21 (secondo sipario) nell'inedito palcoscenico delle scuderie di Palazzo Malvinni Malvezzi e nell'ambito della mostra dell'artista Stefano Siggillino dal titolo "Eco e Narciso. Tra mito e tragedia".

 

"Il sole di mille candele" è una ricerca surreale, un intersecarsi di alta venerazione e irriverenza, che transita, tra i segnali che ci arrivano come emanazioni luminose, dai frammenti degli scritti di Rocco Scotellaro.

In un recinto di scialli neri, dove per antica usanza e tradizione, la vita è destino, i personaggi si fondono con le figure descritte da Scotellaro, mostrando la condizione sociale, immersa nella più profonda cruda realtà, descritta nelle sue opere, tra mondo antico e contemporaneità, dove gli indifesi sono sopraffatti.

 

Le figure prenderanno vita grazie alla recitazione di Nicola Cardinale, Emilia Fortunato, Marianna Dimona, Bartolo Tota, Patrizia Minardi, Monica Ambrosecchia e Mariella Braia.

 

"Riascoltare con attenzione, alcuni versi di Scotellaro - spiega il regista Emilio Andrisani - conduce a comprendere i temi che perdurano nella nostra società. Non è retorico raccontare il passato recente, per comprendere la società e la cultura contemporanea, ed è grazie a questa realtà immateriale tra le mani, che riaccendiamo la luce su un personaggio che, fisicamente, non ha potuto rivelarsi a noi".

 

"Il suggestivo e coinvolgente percorso della mostra di Stefano Siggillino dedicata al mito di Eco e Narciso - sottolinea Edoardo delle Donne, direttore artistico del Circolo La Scaletta - si conclude con un delicato omaggio a Rocco Scotellaro per il centenario della scomparsa. E per celebrarlo degnamente, nello stesso Palazzo Malvezzi, un appassionante spettacolo teatrale messo in scena dalla compagnia MetaTeatro con la regia di Emilio Andrisani".

 

"L'opera di Emilio Andrisani - conclude il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi - portata in scena dai bravissimi attori dell'associazione MetaTeatro, arricchisce l'offerta culturale della mostra di Stefano Siggillino, con uno spettacolo che riesce a ricostruire il mondo di Scotellaro attraverso atmosfere, dialoghi e frasi poetiche. Il progetto MetaTeatro, fortemente voluto dal Circolo La Scaletta, sta prendendo forma con iniziative che rafforzano il ruolo del teatro sul territorio".

Dato il numero limitato di posti disponibili, per assistere agli spettacoli è necessario prenotarsi presso la Cartoleria Montemurro, in Via delle Beccherie 69 a Matera.

Costo del biglietto 5 Euro

Ministro Calderoli in Basilicata, Stasi (Circolo La Scaletta di Matera) evidenzia i rischi per il Sud dell’Autonomia differenziata. Di seguito la nota integrale.

 

Sui disastri per il Mezzogiorno, ma anche per intera Italia e la sua unità, che può produrre l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, il Circolo La Scaletta si è ripetutamente espresso sin dal 2019. In quell’anno si organizzarono più incontri pubblici con noti politologi ed esperti in materia per far comprendere cosa produrrebbe l’approvazione della legge. Dopo le altalenanti accelerazioni e frenate sembra che si sia arrivati a redde rationem. I segnali sono tanti. Non solo la condivisione della legge da parte di tutta la maggioranza governativa ma anche il varo della legge che istituisce la Zes unica per il Mezzogiorno che tanto richiama il mito del cavallo di Troia. Una trovata di qualche novello Ulisse per espugnare la resistenza di qualche meridionalista ostinato, promettendo agevolazioni e prebende che nella realtà dei fatti non ci sono e non ci saranno, almeno per quelle realtà che avrebbero bisogno più di altre di attrarre investimenti per avviare lo sviluppo e creare lavoro.
Non si capisce bene per quale motivo, se la Zes comprende tutto il Sud, qualcuno dovrebbe scegliere di insediare la sua azienda a Potenza o a Matera invece che a Pescara o a Bari o a Napoli in cui esistono almeno le infrastrutture di base (ferrovie, porti e autostrade) per poter insediare in maniera profittevole un’impresa.

Venerdì 17 novembre sarà nella nostra Regione il ministro Calderoli che da sempre si è battuto con tenacia e con tanta capacità politica e legislativa perché si approvasse la “sua” legge.
E per comprendere la grande sagacia del provvedimento basterebbe che ognuno leggesse con attenzione, come ha suggerito in un convegno di pochi giorni fa il Presidente dello Svimez Adriano Giannola, gli articoli 4 ed 8 del DDL 615 Calderoli.
Qualcuno artatamente afferma che la legge non possa essere approvata senza la definizione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni). Poiché occorrono risorse finanziarie enormi, si tranquillizzano gli animi degli “scalmanati meridionalisti” affermando che la legge non potrà approvarsi. Purtroppo non è assolutamente vero, e qui emerge la grande capacità del legislatore. Se si leggono, come si diceva, attentamente gli articoli 4 ed 8 si potrà comprendere che la legge potrà ugualmente essere approvata anche senza la definizione dei LEP. In pratica non potrà attuarsi il trasferimento delle deleghe relative ma di fatto si conserva e si sancisce, in maniera definitiva, la spesa storica per quelle materie perché siano mantenute le prestazioni attuali, regione per regione.
Per intendersi qualcuno ha stimato che da anni il Meridione è penalizzato di 60 miliardi di euro annui di trasferimenti finanziari dallo Stato perché i servizi erogati nel resto di Italia sono più numerosi ed onerosi. Ciò è assolutamente anticostituzionale ma con l’approvazione dell’autonomia differenziata di fatto questo enorme ed inaccettabile divario viene definitivamente legittimato. Ancora, con l’approvazione della legge ogni Regione potrà autonomamente decidere di quale altre materie assumere la delega. Si va verso una teoria di staterelli di antica memoria, come qualcuno afferma ovvero un altro pericolo si staglia all’orizzonte, e questo si può realmente minacciare l’unità. E’ consentito alle Regioni di consorziarsi nella gestione delle materie delegate. Ciò le porterebbe a diventare interlocutrici autonome nei rapporti internazionali. A questo punto non si riescono a comprendere le contraddittorie azioni del governo che sembra voglia, per un verso, esercitare il centralismo (vedi la gestione delle risorse idriche della nostra Regione) e dall’altro condividere una disarticolazione dell’unità della nostra Italia delegando al governo delle Regioni anche materie strategiche.
Occorre una grande attenzione su quello che si sta consumando e che riguarda interamente il nostro paese. Ma è mai possibile che si invochi una maggiore integrazione ed unità dei paesi europei e nel nostro si vada a grandi passi, a voler essere ottimisti, verso un Nord, un Centro e un Sud Italia?
La teoria di Giovan Battista Vico è sempre, drammaticamente, attuale.

“Eco e Narciso. Tra mito e tragedia”. E’ il titolo della mostra dell’artista materano Stefano Siggillino inaugurata nel nel pomeriggio nelle sale di Palazzo Malvinni Malvezzi a Matera. L’esposizione resterà aperta dal 25 novembre al 15 dicembre 2023.

 

Si tratta di una concept-mostra che si sviluppa attraverso la suggestione di una pittura materica di grande impatto visivo, opere in controluce, video installazioni e musiche di sottofondo che accompagnano il visitatore in un

percorso alla scoperta del mito e della tragedia di Eco e Narciso, rappresentata nella versione narrata dal poeta latino Ovidio.

La mostra, organizzata dal Circolo La Scaletta, è curata dallo storico dell’arte Edoardo Delle Donne ed è allestita in sette ambienti in cui sono state collocate opere pittoriche, grafiche, scultoree che seguono il filo conduttore della narrazione mitologica e della tragedia. Introdotte da una video performance girata a Nisyros, durante un concerto notturno, che ha lo scopo di preparare il visitatore all’ingresso in un mondo sospeso, fatto di richiami ai paesaggi naturali e alla storia del Mediterraneo e della Grecia antica in particolare. Gli ambienti sono audiodiffusi con le musiche di Luca Di Simino dello Studio Avie di Matera che creano un’atmosfera onirica mentre la stanza dedicata ad Eco è animata dalla voce del giovane attore Alessandro Intini. Al termine del percorso, un omaggio al poeta lucano Rocco Scotellaro, nel centenario della nascita che sarà arricchito nei giorni 11 e 13 dicembre, dalla pièce teatrale realizzata dall’associazione MetaTeatro dal titolo: “Il sole delle mille Candele” con la regia di Emilio Andrisani.

“La dimensione tragica – chiarisce il curatore della mostra, Edoardo Delle Donne – scorreva nel sangue della grecità. Sebbene il tragico non fosse, per quella straordinaria cultura, sinonimo di triste o drammatico, ma una persistente e irrespingibile attrazione, un furore dell’appartenenza al ciclo violento e inarrestabile del vivere nella natura madre dell’esistenza. Una delle più antiche e infelici storie d’amore non corrisposto, fa da sfondo a due metamorfosi che spiegano la causa di un fenomeno, l’eco, e di una delicata forma della natura, un fiore, il narciso. L’amore di Eco (la ninfa che si consuma fino a diventare solo una voce che ripete le parole altrui) per Narciso (il giovane che si consuma d’amore per sé stesso vedendosi riflesso in uno specchio d’acqua). L’atteso incontro fra i due significherà per Eco la distruzione del sogno d’amore: Narciso non ha occhi che per la sua stessa immagine. Una tale crudele indifferenza logora tragicamente Eco che perde la sua forza invocando Narciso, di lei non resteranno che la voce (né le ossa né i capelli, né l’ombra) e si spegnerà pian piano, limitandosi a ripetere l’ultima sillaba dei viandanti che passavano lungo la sua strada. Ma anche Narciso morirà consunto dal più vano e ridicolo sogno d’amore, mutato dalla dea vendicatrice nel fiore che conserva il suo nome e che i greci, per questo, avevano consacrato. Siggillino riesce a rappresentare tutto questo con l’originalità delle sue opere e della sua arte”.

 

“Abbiamo voluto fortemente proporre questa mostra per omaggiare il talento di un giovane artista lucano – sottolinea il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – che riesce sempre ad emozionare con le sue opere e le sue performance. Il mio compito è quello di ringraziare la Provincia di Matera che ci ha concesso di esporre in questo splendido palazzo, i volontari di open culture che ci aiuteranno a rendere fruibile la mostra e infine il nostro direttore artistico e storico dell’arte, Edoardo Delle Donne, la segreteria e il consiglio direttivo del circolo e Niccolò per l’ennesima bella locandina dell’evento”.

“Il racconto di Eco e Narciso – spiega Stefano Siggillino – è quello di un amore malato. L’esposizione vuole raccontarlo attraverso la trasposizione del mito nell’arte seguendo il filo conduttore della cultura ellenistica che per me è sempre stata fonte di ispirazione. Nella maggior parte delle mie opere ho inserito la ricerca di una semplicità, come ritorno all’essenziale,  sia nelle forme sia nell’utilizzo dei colori. La mia vera ossessione è il Mediterraneo,  specialmente la cultura greca. Il Blu è il colore predominate in cui perdersi, il color oro e le linee ben definite invece l’aggancio per ritrovarsi”.

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