freccia arancio

 

 "I nostri sguardi, le nostre parole, restano il confine che di continuo

cambia tra le cose andate e quelle che vengono"

 

Lo sguardo degli altri

 

 

Il 20 dicembre dell’anno 2019 presso la Cava del Sole di Matera, l’allora Presidente del Parlamento europeo David Sassoli (Firenze, 30 maggio 1956 – Aviano, 11 gennaio 2022), durante la cerimonia di chiusura di Matera Capitale europea della Cultura 2019, pronunciò uno storico discorso. Questa ne è la trascrizione fedele.                                       
                                                      

«Buonasera a tutti,
un caro saluto a chi sventola con orgoglio la bandiera europea. Quello che si sta per  concludere è stato un anno straordinario e lasciatemi ringraziare le istituzioni ma soprattutto i cittadini e le cittadine, le tante associazioni che sono passate da Matera, che hanno contribuito a questo straordinario successo. Permettetemi di salutare con voi la città bulgara di Plovdiv che ha condiviso con Matera questo ambito primato nel 2019, perciò “un caro saluto agli amici della Bulgaria!”.
Per la civiltà europea la cultura costituisce il suo dna, l’idea stessa di Europa si fonda sul valore della sua storia, sulle intelligenze, sulla creatività. Pur nelle diversità il nostro continente è capace di offrire al mondo un punto di vista originale che tiene al centro la dignità e le libertà della persona!
Voglio dirlo stasera, davanti a tante persone − siete tanti! − che l’Europa non è un’entità astratta, l’Europa sono i suoi cittadini, gli Europei, il pensiero filosofico, le arti, la musica, la vivacità letteraria, le scoperte scientifiche, la poesia, il diritto … Chi dice che l’Europa è stata costruita contro i cittadini, non fa lo sforzo di ricordare da dove siamo partiti, dal punto più acuto di dolore della storia europea del ′ 900, dove un secolo di guerre che hanno attraversato le nostre città, i nostri paesi, hanno riempito di macerie le nostre città e di macerie di morti i nostri Paesi. Ovunque sia vada nei 27 Paesi dell’Unione, in ogni città, in ogni borgo non si può fare a meno di vedere la lapide in ricordo dei morti, dei nostri morti, che di là e di qua dal fronte ci ricorda sempre di giovani che non sono tornati a casa dalla guerra franco-prussiana, dalla Prima guerra mondiale alla Seconda, la via crucis europea coinvolge ed ha coinvolto tutti i Paesi.
Lo dico alle maestre, ai maestri, ai nostri professori: “Portate i nostri ragazzi a rendere omaggio ai nostri morti, fate leggere i loro nomi, invitateli a ricostruirne la vita, perché noi veniamo da lì, dal grido delle mamme che accogliendo il cadavere dei loro figli hanno maledetto la guerra! Non dobbiamo mai dimenticare che quello che abbiamo lo dobbiamo alle generazioni che hanno saputo raccogliere quel dolore e, con coraggio, buttare giù i muri dell’odio fra le Nazioni, hanno saputo vincere l’idea nazionalista ‘che io sono migliore di te!’.
Non ci vuole coraggio ad alzare i muri, ci vuole coraggio a scavalcarli come cercavano di fare i giovani berlinesi, scappando da regimi dove non era garantita la libertà! Non è coraggio, ma vigliaccheria prendersela con la povera gente solo perché indifesa”.
Perché dico questo?
Perché le nostre bellezze non sono fini a se stesse, ma generano valori e come potremo godere delle nostre bellezze se non vivessimo in pace? Che senso avrebbe avuto avere tante virtù, tante opere d’arte, tante zone archeologiche, tanti paesaggi invidiati da tutti, se tutto questo non fosse utile a formare una coscienza libera, ad aiutare gli uomini e le donne a non arrendersi e ad avere l’ambizione di scommettere insieme?
Che senso avrebbe se tutto il nostro patrimonio artistico, culturale non fosse utile a rafforzare la nostra umanità? Solo la libertà genera bellezza e non è un caso che la magia dell’artista, del poeta non sopporti limitazioni e a Matera, quest’anno, si è vissuta una straordinaria aria di libertà che ci fa credere che le tante difficoltà del nostro Mezzogiorno, le possiamo affrontare e prendere di petto!
Dateci una leva, solleveremo il mondo! Questo avete dimostrato!
E poi, che se ci mettiamo insieme e non crediamo alle sirene di coloro che agitano bacchette magiche, beh, insieme possiamo fare molta strada e migliorare i nostri standard di vita.
Grazie per avere dimostrato all’Europa che il Sud c’è!
È chiaro che servono più attenzione, più investimenti. A Bruxelles stiamo seguendo con grande attenzione, e anche un po’ di curiosità, l’iniziativa del Governo italiano di trasformare la crisi di una banca, qui vicino, sulle cui responsabilità dovrà esservi inflessibilità perché sono state coinvolte persone semplici, che hanno perduto tutto! Ma stiamo seguendo lo sviluppo che può consentire di avere una nuova opportunità e di avere una Banca per lo sviluppo del Mezzogiorno.
Sono grato al Presidente del Consiglio di avermi informato su questa strategia e noi faremo di tutto per seguirne gli sviluppi.

Dobbiamo investire sull’Europa, ma come? Beh, rafforzando la solidarietà, come ha fatto Matera, Capitale della cultura europea che è riuscita a coinvolgere tanti Sindaci, numerose associazioni, singoli cittadini, fra cui immigrati, disabili, persone in difficoltà.
Questa capacità di socializzare è riuscita a produrre risultati significativi sul piano della qualità delle proposte, degli eventi realizzati; ed ha consentito risultati economici importanti. Non è stata una festa per pochi intellettuali o per una ristretta élite ma ha interessato un intero territorio. Ma per rilanciare il progetto europeo, occorre investire sul valore delle comunità, l’istruzione, la cultura, il nostro patrimonio, la nostra diversità è quanto ci rende unici … ma ancora interessanti!
In questa legislatura, sarà necessario triplicare i fondi del programma Erasmus, aumentare il budget di “Europa Creativa”, destinare nuove risorse al programma quadro sulla ricerca, promuovere l’eccellenza e la rete delle Università europee, migliorare i programmi di scambio internazionale e dare piena attuazione all’Agenda europea per la cultura.
Ancora una volta faccio appello, e voglio farlo con Voi, perché il Parlamento italiano recepisca uno dei provvedimenti più importanti dell’ultima legislatura, la Direttiva sul diritto d’autore … NON DEVE ESSERE RUBATO IL LAVORO DI NESSUNO!!... deve essere remunerato e noi lo diciamo ai giganti del web. L’Europa lo può fare!
Ecco perché abbiamo bisogno di un’Europa più forte! Come sarebbe possibile regolare l’attività dei giganti della rete che hanno a disposizione enormi risorse, quale Paese europeo potrebbe farlo da solo? No, abbiamo bisogno dell’Europa per dire, ad esempio, che le tasse si pagano nei Paesi dove si fanno i profitti!
Domani, con un ideale passaggio di testimone alla città irlandese di Galway e a quella croata di  Rijeka, che saluto con amicizia, si chiuderà questa straordinaria esperienza di Matera. Ma è naturalmente solo l’inizio di un’altra avventura.
Vi siete allenati quest’anno, avete dimostrato a tutti cosa potete fare! Beh, questo patrimonio non disperdetelo! Diciamo alle autorità, alle istituzioni, di sostenerlo.
Quando nel 1963 Pasolini scelse questa città come set del suo “Vangelo secondo Matteo”, disse di aver trovato qui “il sole, il sole vero, il sole ferocemente antico”.
Oggi, non troverebbe solo un sole ma una città che ha saputo valorizzarsi, che si è aperta al mondo, che ormai è conosciuta in tutto il mondo, che è riuscita a rappresentare in modo straordinario l’Italia e i più autentici valori dell’Europa. Grazie Matera!».

 

 

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