COMUNICATO STAMPA
I SEMINARI DI “DEMOCRAZIA E FUTURO”
Progetto di formazione promosso dal Circolo Culturale La Scaletta

Il 3 e 4 dicembre: due giorni con Massimo Cacciari per discutere del futuro dell’Europa, fra eredità culturali del passato e ricerca di una nuova identità comune

Venerdì 3 dicembre ore 16.00-19.30, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Matera e sabato 4 dicembre 9.30-12.30, presso l’aula magna dell’I.I.S. “G. B. Pentasuglia” di Matera, si conclude il primo ciclo di appuntamenti di Democrazia e Futuro. Gli incontri, che il Circolo Culturale La Scaletta e il presidente Paolo Emilio Stasi hanno deciso di rivolgere soprattutto ai giovani che si stanno avvicinando alla politica in modo consapevole e attivo, e che si svolgeranno secondo una programmazione che abbraccia il biennio 2021-2022, hanno come coordinatori i soci Brunella Carriero e Nicola Savino e sono stati progettati sotto la direzione scientifica del professore Luciano Fasano.

Relatore del prossimo incontro: Massimo Cacciari
Titolo: La cultura europea nel post-pandemia. Nuovo umanesimo o crisi di civiltà?

Già nel suo libro Geofilosofia dell’Europa (1994), Cacciari mette in luce come il Vecchio continente, proprio nel momento in cui si accingeva ad intraprendere la via dell’unità politica ed economica, si scoprisse in preda a spinte opposte, centrifughe, resistenze di ordine politico e culturale, manifestando così indissolubile tensione fra ricerca di unità e rottura e un acuto sentimento di crisi. Con L’Arcipelago (1997) raffigurava il paesaggio culturale europeo come un’irriducibile pluralità, dove i singoli elementi riescono a convivere proprio perché inevitabilmente separati e contribuiva così a delinearne il prossimo declino secondo una moltitudine di sfaccettature, rispetto alle quali risulterebbe sempre più complicato parlare di un’unica identità europea.
Sarà dunque vero, come ha scritto Nietzsche, che l’Europa è un “malato incurabile”? Anche l’Europa di oggi, dall’euroscetticismo dei partiti e movimenti populisti al sovranismo del gruppo di Visegrad, dalla Brexit alle resistenze verso il MES e il Recovery Fund dei cosiddetti “paesi frugali”, appare in preda a una profonda crisi politica e culturale. Si tratta forse di una crisi di civiltà? E la pandemia può forse contribuire a sottrarci dalla crisi, consentendo finalmente all’Europa di avvertire l’urgenza e la necessità di un rinnovato patto sociale? Sarà ancora possibile tornare a immaginare un’Europa unita così come fu immaginata, fra utopia e concretezza, dai suoi padri fondatori?

Sono questi alcuni degli interrogativi con i quali si confronterà Massimo Cacciari, tracciando le sue riflessioni nel solco di quel pensiero critico che, attraverso la lezione dei classici, ha contribuito in maniera decisiva alla costruzione della moderna cultura europea e può insegnarci qualcosa sul nostro futuro.

Nel corso della due giorni interverranno: Gregorio De Felice (Head of Research and Chief Economist Banca Intesa), Francesco Galtieri (Funzionario Nazioni Unite ONU), Antonio Felice Uricchio (Presidente dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), Michele Uva (Direttore “Football & Social Responsability” della UEFA), Antonio Tataranni (Chief Medical Officer for PepsiCo).

L’iniziativa è rivolta alle persone che nel territorio lucano gestiscono la cosa pubblica e sono impegnate nei progetti di rilancio sostenuti dall’Unione Europea; sta altresì formando un folto gruppo di giovanissimi che vogliono avvicinarsi alla politica in modo consapevole e attivo, nella  nuova stagione che nasce per il Mezzogiorno, per la Basilicata e per Matera.

La Scaletta ha coinvolto nel progetto importanti esponenti  del mondo della cultura, della politica, dell’economia e della comunicazione: Gianfranco Pasquino, Angelo Panebianco, Niccolò Addario, Massimo Cacciari, Francesco Rutelli, Gianfranco Viesti, Silvia Costa, Veronica De Romanis, Sergio Fabbrini, Ernesto Galli della Loggia.

È possibile accedere agli incontri fino ad esaurimento posti, con esibizione di Green Pass; è inoltre possibile seguire le dirette degli appuntamenti sulla pagina Facebook Democrazia e Futuro.



MASSIMO CACCIARI
Professore Emerito di Filosofia presso l’Università di Venezia e l’Università Vita-Salute San Raffele di Milano. Deputato dal 1976 al 1983 per il PCI, europarlamentare con i Democratici dal 1999 al 2000 e Sindaco di Venezia dal 1993 al 2000 e dal 2005 al 2010. È uno dei più autorevoli filosofi italiani e opinionista per diverse testate giornalistiche e televisive. Ha ricevuto diverse lauree ad honorem, dall’Università di Genova, dall’Università di Bucarest e dell’Università di Bologna, oltre ad altri importanti riconoscimenti internazionali come il Premio Hannah Arendt per la filosofia politica, il Premio dell’Accademia di Darmstadt e la Medaglia d’Oro del Circulo de Bellas Artes di Madrid. È cittadino onorario di Sarajevo e Socio Onorario del Circolo culturale La Scaletta di Matera. Il suo libro più recente è Il lavoro dello spirito (Adelphi, 2020).

Informazioni aggiuntive

  • Luogo I.I.S. "G.Pentasuglia" Via Enrico Mattei- Matera
  • Data inizio 2021/12/04
  • Ora 9.30

Informazioni aggiuntive

  • Luogo Camera di Commercio di Matera
  • Data inizio 2021/12/03
  • Ora 16.00

COMUNICATO STAMPA

Un vecchio adagio recita: tanto tuonò che piovve! Il tuono dirompente successivo alla decisione presa dall’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti di sospendere l’erogazione di prestazioni sanitarie a favore di residenti lucani che si rivolgono al suddetto nosocomio alla ricerca di una soluzione ai loro problemi di salute, soluzione purtroppo non soddisfatta in Regione Basilicata, è stato diffuso dalla stampa quotidiana in questi giorni. È inutile ricordare come nel Report sullo stato della rete ospedaliero lucana, approntato dal Circolo La Scaletta di Matera e divulgato in Regione nel maggio u.s., veniva segnalato alla pubblica opinione un dato allarmante: 1 su 4 residenti lucani si rivolgono a strutture ospedaliere extra-regionali per i loro bisogni di salute, dato recentemente ribadito da uno studio approntato da una agenzia governativa, l’AGENAS, su commissione della Regione Basilicata.

Inoltre, osservando i dati del Report e quelli prodotti dall’AGENAS, risulta evidente come circa il 70% delle fuga extraregionale di pazienti lucani si rivolge a strutture ospedaliere delle Regioni limitrofe, in particolare la Regione Puglia e la Regione Campania, dato che lascia intendere come sia la prossimità territoriale ad indirizzare la scelta. Sicuramente tale fuga ha trovato terreno fertile nelle politiche sanitarie della Regione Basilicata degli ultimi 20 anni, con le quali si è voluto accorpare e accentrare in un unico presidio ospedaliero, individuato nel capoluogo regionale, il nerbo delle attività specialistiche, depotenziando nel contempo quelle strutture prossime ai confini regionali: si veda, ad esempio, lo stato di abbandono in cui sono piombati gli ospedali di Matera, Melfi, Lagonegro ed altri. Le responsabilità della eccessiva migrazione sanitaria è da addossare unicamente alle politiche messe in atto dalle diverse  classi  dirigenti che si sono alternate al governo regionale:  raccordare l’erogazione dell’assistenza sanitaria all’unico criterio del contenimento dei costi. I vari Direttori Generali delle Aziende Regionali Sanitarie, accordandosi a tale indirizzo di programmazione sanitaria, si sono fregiati del merito di aver mantenuto in parità il bilancio loro assegnato (con i benefici del caso!), senza prestare la dovuta attenzione alla qualificazione del personale e all’efficienza operativa! Poco importa se non si erogano prestazioni eccellenti e non se ne controlla numero e qualità dei medesimi; l’importante è non spendere: blocco del turn-over del personale sanitario, promozione a ruoli apicali di professionisti già in organico nelle strutture ospedaliere regionali a prescindere a volte da un giudizio di merito sulle persone prescelte, etc.

Nel merito della decisione presa dagli organi dirigenziali dell’Ospedale Miulli di Acquaviva: blocco delle prestazioni ai pazienti provenienti dalla Regione Basilicata per aver raggiunto già a fine Ottobre il tetto remunerativo previsto dalla Regione (Puglia, Basilicata?) per prestazioni sanitarie. Si vuole ricordare che per ogni anno le Regioni stanziano nei loro bilanci una cifra da corrispondere alla sanità privata convenzionata: se questo “tetto” viene raggiunto prima della fine del corrispondente anno solare, gli enti che erogano prestazioni lo fanno a loro carico! L’ingiustizia di tale norma regionale appare in tutta evidenza quando si nota come tale “tetto” si applichi solamente alla sanità privata, seppure convenzionata, mentre gli istituti ospedalieri pubblici ne sono esentati. È facile prevedere che, col blocco dell’offerta sanitaria ventilato dall’Ente Ecclesiastico che governa l’Ospedale di Acquaviva, la migrazione sanitaria dei lucani non verrà arrestata, ma si rivolgerà semplicemente alle altre strutture pubbliche pugliesi! La Regione Basilicata sarà, pertanto, nella necessità di sostenere il costo della migrazione sanitaria dei pazienti lucani che si rivolgeranno a queste strutture! Dalla relazione del precedente Direttore Generale (f.f.) dell’Azienda Sanitaria Materana abbiamo appreso come nel 2019 vi sia stato un saldo negativo di 25.500.000 tra mobilità passiva e mobilità attiva, somma che si sarebbe dovuta re-investire sulla medesima Azienda qualora si fosse riuscito ad intercettare la domanda di prestazioni sanitaria di qualità. Tenendo conto che la popolazione lucana che fa riferimento all’ASM è circa il 40% della totalità dei residenti in Regione, si può stimare come ogni anno la Regione Basilicata deve impiegare 80.000.000 di euro per far fronte alla mobilità extra-regionale.
Con comunicato dell’ufficio stampa della Giunta Regionale dei giorni scorsi, viene ricordato come la richiesta di innalzare il tetto per le prestazioni extraregionali sia stato indirizzato al Governo della Regione Puglia da parte dell’Amministrazione dell’Ospedale pugliese, ma non emerge il dato che è pur sempre la Regione Basilicata che si dovrà in ultima analisi sobbarcare l’onere economico della mobilità extra-regionale!

Il Circolo La Scaletta ha già evidenziato nel Report sulla rete ospedaliera la necessità di un cambio culturale nell’approccio alla programmazione sanitaria in Regione: al criterio che vincola le Aziende Sanitarie regionali al pareggio di bilancio, occorre, però, puntare sulla eccellenza delle cure erogate. Abbiamo avanzato proposte che, a costo zero, potrebbero assicurare un ricupero, almeno parziale, degli  80 milioni di euro che annualmente la Regione Basilicata offre al bilancio sanitario delle Regioni confinanti. Vogliamo ribadire le  proposte che, a nostro parere, sono indispensabili ed imprescindibili, se si intende veramente ridurre la mobilità sanitaria extra-regionale. I livelli su cui agire potrebbero essere:

1. attrarre in Regione competenze sanitarie attualmente carenti;
2. formare specialisti nelle specialità associate a maggiore mobilità passiva;
3. promuovere la professionalità degli operatori attualmente assunti nei vari presidi ospedalieri regionali;
4. obiettività nella selezione concorsuale per l’assunzione di nuovi professionisti;
5. costante controllo dell’operato dei professionisti sanitari.

Dobbiamo constatare che negli ultimi 6 mesi non si è avuto alcun riscontro, tantomeno si registra un'inversione delle politiche sanitarie regionali. Vox clamans in deserto!

COMUNICATO STAMPA
PROLUNGAMENTO MOSTRA MITAROTONDA
Storia di una città. Matera nelle maioliche di Giuseppe Mitarotonda
A cura di Edoardo Delle Donne

Domenica 10 ottobre, in occasione dell’appuntamento presso il cortile della Prefettura di Matera (Via XX Settembre, 2), durante il quale era prevista la chiusura della mostra (inaugurata l’8 settembre), organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta in collaborazione con la Prefettura di Matera e con il Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata, Storia di una città. Matera nelle maioliche di Giuseppe Mitarotonda, a cura di Edoardo Delle Donne, è intervenuto il Prefetto di Matera Rinaldo Argentieri che ha proposto il prolungamento della durata della mostra fino al periodo natalizio.
Il Prefetto, presa visione del grande successo delle opere di Mitarotonda, ha esplicitato questa richiesta che è stata accolta con entusiasmo dal Presidente del Circolo La Scaletta Paolo Emilio Stasi.

Durante la serata è intervenuto anche il Presidente della Fondazione Zetema Raffaello De Ruggieri che si è soffermato in particolar modo sull’importanza e sulla valenza storico culturale del ciclo pittorico in esposizione dedicato alla storia della città di Matera.
Venti pannelli istoriati in maiolica decorata che sono da considerarsi un patrimonio artistico e non solo, inestimabile per la città di Matera, che può definirsi oramai moderno centro di cultura internazionale. Una mostra capace di proporre sul piano ideologico un incontro tra arte e storia del territorio, ribadendo ancora una volta il fondamentale valore educativo e formativo dell’arte nelle sue espressioni più alte.

Il filo conduttore della mostra è stato il tema del ricordo, tramite l’arte, che ignora la dimensione temporale, poiché in essa tutto è universale e include tutti i tempi.
Ogni pannello del ceramista materano Giuseppe Mitarotonda, composto da formelle di vario numero e dimensione, in ceramica maiolicata, evoca ritmi, luci, colori, stagioni antiche e un passato che reca nel fondo la verità più umana ed intima della storia di Matera. La pittura è liquida, limpida, svelta, e per tale ragione, forma e spazio diventano puro colore, quel colore che è un mezzo capace di esercitare un influsso diretto sull’anima.
Il fine è stato quello di rievocare l’antico, benché perduto, affinché diventi storia. Raccontare una storia affinché diventi memoria e la memoria corra alle più fantastiche imprese.

Come in un incontro tra due piani narrativi diversi per spazio e tempo, ma uniti dalla medesima idea di riconoscersi nella propria storia, durante il periodo espositivo, per quattro serate, professori dell'Università della Basilicata, del Dipartimento delle culture europee e del Mediterraneo, si sono confrontati sul passato (e dunque il suo lascito per il futuro) della città di Matera e le sue più interessanti vicende, partendo proprio da alcuni dei temi proposti nelle opere di Giuseppe Mitarotonda. Il ciclo di incontri, dal titolo Il mito e la storia. Dialoghi intorno alla Città di Matera, a cura del Prof. Aldo Corcella e con la partecipazione di Giuseppe Mitarotonda, ha trattato i seguenti argomenti: Le immagini di Matera tra archeologia e iconografia (Prof.ssa Francesca Sogliani, Il concetto di Antropocene tra consapevolezza e criticità (Prof. Marcello Schiattarella), La ceramica e lo spazio dell’architettura (Prof. Antonio Conte) e La costruzione della Cattedrale di Matera (Prof. Antonello Pagliuca).

La mostra sarà ancora visitabile il sabato con orari 10/13 – 17/20 e la domenica con orari 10/12.30 – 17/19.30. Le visite durante i giorni feriali sono su prenotazione per gruppi di almeno 10 persone o scolaresche all’email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,this)" style="box-sizing: border-box; color: rgb(0, 172, 255); text-decoration: none; background-color: rgb(255, 255, 255); font-family: monospace; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant-ligatures: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px; -webkit-text-stroke-width: 0px;">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al num. 0835 336726.
L’ingresso è gratuito con esibizione di Green Pass, per il rispetto delle normative anti-Covid, all’email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,this)" style="box-sizing: border-box; color: rgb(0, 172, 255); text-decoration: none; background-color: rgb(255, 255, 255); font-family: monospace; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant-ligatures: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px; -webkit-text-stroke-width: 0px;">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al num. 0835 336726.


Giuseppe Mitarotonda. Nasce a Matera il 7 aprile 1939. Dopo una breve esperienza nel campo del design industriale frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Rientrato a Matera, apre un suo laboratorio nel quale sperimenta varie tecniche operative privilegiando il percorso della ceramica come naturale necessità di una particolare espressione artistica. Negli anni Mitarotonda, giunge ad una concezione dell’arte quale unione di due elementi sostanziali: lo sguardo, come motore primo, come visione scatenante e l’immaginazione, elemento intimamente formale. Alla formazione di tale pensiero contribuiscono gli incontri e le collaborazioni con grandi artisti, che giunti a Matera, frequentano come naturale luogo di incontro il suo laboratorio, da Pietro Consagra a Francesco Alvarez, da Mino Maccari a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino), fino a Kengiro Azuma e H. B. Assadour. Ma più intensa tra tutte sarà la collaborazione ed il rapporto di vera amicizia, con il pittore José Ortega, durante il soggiorno dell’artista spagnolo nella città dei Sassi. Così nasce in Mitarotonda, un senso più profondo per il colore inteso come principio visivo, trasceso nel concetto che il cielo è metafora dell’azzurro e non viceversa.

Presentazione del libro "L'Odore della Terra" di Caterina Rotondaro.

Dialogheranno con la scrittrice Salvatore Sebaste, autore delle illustrazioni e Biagio Russo.

Letture a cura di Emilia Fortunato

Modera Edoardo Delle Donne

Ingresso libero con esibizione di GREEN PASS

 

Informazioni aggiuntive

  • Luogo circolo La Scaletta Via Sette Dolori,10. Matera
  • Data inizio 2021/11/27
  • Ora 18.00

Venerdì 5 novembre ore 16.00-19.30 e sabato 6 novembre 9.30-12.30, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Matera, continuano gli appuntamenti dell’iniziativa Democrazia e Futuro. Gli incontri, programmati per il biennio 2021-2022, organizzati dal Circolo Culturale La Scaletta, hanno come coordinatori i soci Brunella Carriero e Nicola Savino e la direzione scientifica del professore Luciano Fasano.
Relatore:  il prof. Nicolò Addario, Professore ordinario di Sociologia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Il titolo dell’incontro è: Globalizzazione, sviluppo e questione meridionale. Strategie per un futuro in un mondo complesso.  La nostra società è stata messa a dura prova dalla pandemia e, nonostante stesse marciando a passo spedito verso una globalizzazione sempre più accentuata, ha dovuto fare i conti con i suoi limiti. La globalizzazione però non è finita: la differenziazione delle funzioni del sistema sociale globale rappresenterà la nuova chiave di lettura.
Interverranno: Gregorio De Felice (Head of Research and Chief Economist Banca Intesa), Donato Masciandaro (Professore di Economia all'Università Bocconi), Francesco Galtieri (Funzionario Nazioni Unite ONU), Antonio Tataranni (Chief Medical Officer for PepsiCo), Antonio Felice Uricchio (Presidente dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca).

Il Circolo Culturale La Scaletta ha deciso di rivolgere il proprio impegno civico per i prossimi due anni a tutti coloro che, per professione o per impegno, riconoscono alla politica un ruolo essenziale nel dare forma e regia alla nostra società. L’iniziativa è rivolta alle persone che sono da poco entrate a far parte (o intendono farlo) delle organizzazioni e delle istituzioni che a vario titolo sono impegnate nei progetti di rilancio sostenuti dall’Unione Europea. Un’attenzione specifica è rivolta agli studenti che si stanno avvicinando alla politica in modo consapevole e attivo. Si vuole proporre, quindi, un dialogo attraverso generazioni diverse, oltre che la formazione di buoni cittadini, manager pubblici e privati, capaci di sostenere le politiche pubbliche che verranno attivate dal PNRR.

Le stelle polari dell’intero percorso formativo saranno tre. In primo luogo, gli scenari che, sul piano nazionale e internazionale, si imporrano negli anni a venire, una volta che l’emergenza pandemica sarà superata; in secondo luogo, il consolidamento del processo di integrazione nell’Unione Europea, come orizzonte privilegiato per la collocazione del nostro Paese nello scenario globale. Infine, l’avvio di una nuova stagione per il Mezzogiorno, per Matera e la Basilicata in particolare, a partire da un’adeguata ed efficace messa a frutto delle risorse che saranno disponibili grazie al Recovery Plan, fra i cui assi strategici fondamentali vi è proprio il riequilibrio territoriale e la neutralizzazione del divario fra Nord e Sud del Paese.

Tutto il corso prevede il coinvolgimento di importanti esponenti nazionali e locali del mondo della cultura, della politica, dell’economia e della comunicazione, tra i quali Massimo Cacciari, Veronica De Romanis, Sergio Fabbrini, Ernesto Galli della Loggia, Angelo Panebianco, Gianfranco Pasquino e Francesco Rutelli e Gianfranco Viesti.

Il primo appuntamento, che si è svolto il 9 e 10 luglio, ha visto come relatore il prof. Gianfranco Pasquino ed il tema trattato è stato il seguente: Democrazie vs non democrazie. Promesse mantenute e promesse mancate dalla democrazia rappresentativa al bivio della memoria. Con la ripresa post Covid-19, la democrazia rappresentativa è attesa a una nuova sfida; l’emergenza pandemica ha creato una situazione di eccezionalità, che ha avuto come conseguenza il rafforzamento dei poteri di governo, anche a scapito delle libertà e delle garanzie istituzionali dei cittadini. Cosa ci aspetta nel prossimo futuro? In Italia, quali prospettive possiamo intravedere per la ripresa post-pandemia? Quanto l’élite e le classi dirigenti del paese devono ritenersi responsabili delle promesse non mantenute della democrazia italiana?
Il secondo appuntamento dell’1 e 2 ottobre ha visto, invece, il Prof. Angelo Panebianco e l’argomento trattato è stato: Alla ricerca di un nuovo ordine globale. Fine del secolo americano. Crisi internazionali. Il futuro del Mediterraneo. Nel sistema mondo post-pandemia, dovremo sperimentare un nuovo bipolarismo USA/Cina? O proprio grazie alla lezione della pandemia, sarà possibile creare le condizioni per quel multilateralismo che non riuscì ad affermarsi dopo il crollo dell’URSS? Che ruolo potrà avere l’Unione Europea: sarà destinata ad essere ancora una comprimaria o riuscirà finalmente a individuare una sua vocazione per affermarsi nel nuovo scenario internazionale?

A dicembre si terrà l’appuntamento conclusivo della prima parte del ciclo del 2021 con prof. Massimo Cacciari (Professore Emerito di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano). Il titolo dell’incontro sarà: La cultura europea nel post-pandemia: nuovo umanesimo o crisi di civiltà? Dall’euroscetticismo dei movimenti populisti e sovranisti al Patto di Visegard fra i paesi del blocco dell’ex Unione Sovietica, alle resistenze nei confronti di alcuni strumenti di politica fiscale (MES e Recovery Fund). Sarà vero, come ha scritto Nietzsche, che l’Europa è un malato incurabile? Sarà possibile tornare a pensare ad un’Europa unita così come lo fu, fra utopia e concretezza, per i suoi padri fondatori?



LUCIANO FASANO
Professore associato di Scienza politica presso l’Università degli studi di Milano. Si occupa di rappresentanza politica e degli interessi, partiti e sistemi di partito, elezioni primarie, Pubblica amministrazione e teoria sociale. È autore di diversi contributi sul metodo delle scienze sociali, sulle elezioni primarie in Italia, sulla trasformazione dei partiti politici italiani e sulla disintermediazione. Fa parte del Comitato scientifico di OpenLab, piattaforma sull’Innovazione politica della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Il suo libro più recente è Il sistema politico italiano. Origine, evoluzione e struttura (Laterza, 2019), con Nicolò Addario.

GIANFRANCO PASQUINO
Allievo di Norberto Bobbio e Giovanni Sartori, è Professore Emerito di Scienza politica nell’Università di Bologna e Senior Adjunct Professor di European and Eurasian Studies presso la Johns Hopkins University SAIS Europe. È stato Senatore della Repubblica dal 1983 al 1992 e dal 1994 al 1996 per la Sinistra Indipendente e per i Progressisti. È socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e fa parte del Consiglio scientifico dell’Enciclopedia Italiana. Ha ricevuto diverse lauree ad honorem, dall’Università di Buenos Aires, dall’Università de La Plata, dall’Università Cattolica di Cordoba e dall’Universidad Autonoma dello Stato di Hidalgo (Messico). Il suo libro più recente è Libertà inutile. Profilo ideologico dell’Italia repubblicana (UTET, 2020).

ANGELO PANEBIANCO
Professore Emerito di Scienza politica e Relazioni internazionali dell’Università degli studi di Bologna e Professore di Teoria dello Stato e Geopolitica nell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Editorialista del Corriere della Sera. Studioso dell’organizzazione dei partiti politici, del sistema politico italiano e di Relazioni internazionali. Ha svolto attività di ricerca presso la Harvard University, l’Università di California a Berkeley  e la London School of Economic and Political Science. Il suo libro più recente è Persone e mondi. Azioni individuali e ordine internazionale (il Mulino, 2018).

NICOLO’ ADDARIO
Professore ordinario di Sociologia generale dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Ha insegnato in diverse università italiane e studiato negli Stati Uniti alla Temple University di Philadelphia. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche sul metodo delle scienze sociali, sulla teoria dei sistemi, sull’innovazione e sulla società moderna. È stato fra i fondatori di Teoria sociologica, rivista che ha contribuito alla diffusione della teoria luhmaniana dei sistemi sociali in Italia. Il suo libro più recente è Modernità antiliberale. Reazioni romantiche e pensiero politico anti-sistema nell’Europa di Otto e Novecento (Mimesis, 2019).

MASSIMO CACCIARI
Professore Emerito di Filosofia presso l’Università di Venezia e l’Università Vita-Salute San Raffele di Milano. Deputato dal 1976 al 1983 per il PCI, europarlamentare con i Democratici dal 1999 al 2000 e Sindaco di Venezia dal 1993 al 2000 e dal 2005 al 2010. È uno dei più autorevoli filosofi italiani e opinionista per diverse testate giornalistiche e televisive. Ha ricevuto diverse lauree ad honorem, dall’Università di Genova, dall’Università di Bucarest e dell’Università di Bologna, oltre ad altri importanti riconoscimenti internazionali come il Premio Hannah Arendt per la filosofia politica, il Premio dell’Accademia di Darmstadt e la Medaglia d’Oro del Circulo de Bellas Artes di Madrid. È cittadino onorario di Sarajevo e Socio Onorario del Circolo culturale La Scaletta di Matera. Il suo libro più recente è Il lavoro dello spirito (Adelphi, 2020).

 

 

Globalizzazione, sviluppo e questione meridionale.

Strategie per il futuro in un mondo complesso.

Prof. Nicolò Addario

Informazioni aggiuntive

  • Luogo Camera di Commercio-Matera
  • Data inizio 2021-11-05
  • Ora 16.00
  • Data fine Venerdì, 05 Novembre 2021

Globalizzazione, sviluppo e questione meridionale.

Strategie per il futuro in un mondo complesso.

Prof. Nicolò Addario

Informazioni aggiuntive

  • Luogo Camera di Commercio-Matera
  • Data inizio 2021-11-06
  • Ora 9:30
  • Data fine Sabato, 06 Novembre 2021

COMUNICATO STAMPA

CICLO DI INCONTRI

Il mito e la storia. Dialoghi intorno alla Città di Matera

A cura del Prof. Aldo Corcella 

 

 

Dopo l’inaugurazione di mercoledì 8 settembre presso il cortile della Prefettura di Matera (Via XX Settembre, 2) della mostra, Storia di una città. Matera nelle maioliche di Giuseppe Mitarotonda, a cura di Edoardo Delle Donne, organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta in collaborazione con la Prefettura di Matera e con il Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata, prenderà avvio oggi, venerdì 10 settembre, il ciclo di incontri Il mito e la storia. Dialoghi intorno alla Città di Matera, a cura del Prof. Aldo Corcella e la partecipazione dell’artista Giuseppe Mitarotonda, che si articoleranno nelle seguenti serate:

  • 10 settembre, ore 18.30, Le immagini di Matera tra archeologia e iconografia, Prof.ssa Francesca Sogliani;
  • 17 settembre, ore 18.30, Il concetto di Antropocene tra consapevolezza e criticità, Prof. Marcello Schiattarella;
  • 24 settembre, ore 18, La ceramica e lo spazio dell’architettura, Prof. Antonio Conte;
  • 30 settembre, ore 18, La costruzione della Cattedrale di Matera, Prof. Antonello Pagliuca.

Come in un incontro tra due piani narrativi diversi per spazio e tempo, ma uniti dalla medesima idea di riconoscersi nella propria storia, durante il periodo espositivo, professori dell’Università della Basilicata, del Dipartimento delle culture europee e del Mediterraneo, si confronteranno sul passato (e dunque il suo lascito per il futuro) della città di Matera e le sue più interessanti vicende, partendo proprio da alcuni dei temi proposti nelle opere di Giuseppe Mitarotonda.

Per le quattro serate l’ingresso è  su prenotazione per il rispetto delle normative anti-Covid, all’email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al num. 0835 336726.

L’incontro di oggi 10 settembre, dal titolo Le immagini di Matera tra archeologia e iconografia, ha visto la presenza della Prof.ssa Francesca Sogliani, Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, che nel suo intervento ha così spiegato:
“Nell’ambito di un progetto di ricerca promosso dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera, volto a chiarire l’evoluzione del centro urbano di Matera nella diacronia tra antichità e post-medioevo,  si è potuta approfondire l’analisi dell’assetto urbano di età altomedievale e medievale grazie all’utilizzo congiunto dei dati archeologici, storici ed iconografici. Il rapporto tra insediamento rupestre e costruzioni sub-divo, quindi tra architettura scavata e architettura costruita, ha determinato a partire dall’altomedioevo, da quando cioè viene a configurarsi la facies urbana di Matera e a seguire fino al tardomedioevo, la formazione degli spazi urbani, la loro distribuzione gerarchica e lo sviluppo di saperi legati alla realizzazione degli spazi abitati. La ricerca in corso, affrontando questi aspetti, ha tentato inoltre un approccio comparativo tra l’edificato storico che caratterizza la topografia della città medievale e le prime rappresentazioni iconografiche della città risalenti al XVII e XVIII secolo, evidenziando un impianto urbano articolato in un polo preminente, costituito dalla Civita, sede di rappresentanza del potere civile e religioso, distinto da una prima cinta muraria e in un tessuto abitativo in progressiva espansione sulle pendici e ai piedi di essa”.

Ogni pannello della mostra del ceramista materano Giuseppe Mitarotonda, composto da formelle (circa 20) di vario numero e dimensione, in ceramica maiolicata, evoca ritmi, luci, colori, stagioni antiche e un passato che reca nel fondo la verità più umana ed intima della storia di Matera. Il filo conduttore è il tema del ricordo dell’antico, tramite l’arte, affinchè diventi storia; la pittura è liquida, limpida, svelta, e per tale ragione, forma e spazio diventano puro colore, quel colore che è un mezzo capace di esercitare un influsso diretto sull’anima.

Si ricorda che la mostra sarà visitabile fino al 10 ottobre 2021 con i seguenti orari: lun/sab 10/13 - 17/20, dom 10/12.30 - 17/19.30
(ingresso libero con esibizione di Green Pass).

Giuseppe Mitarotonda.
Nasce a Matera il 7 aprile 1939. Dopo una breve esperienza nel campo del design industriale frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Rientrato a Matera, apre un suo laboratorio nel quale sperimenta varie tecniche operative privilegiando il percorso della ceramica come naturale necessità di una particolare espressione artistica. Negli anni Mitarotonda, giunge ad una concezione dell’arte quale unione di due elementi sostanziali: lo sguardo, come motore primo, come visione scatenante e l’immaginazione, elemento intimamente formale. Alla formazione di tale pensiero contribuiscono gli incontri e le collaborazioni con grandi artisti, che giunti a Matera, frequentano come naturale luogo di incontro il suo laboratorio, da Pietro Consagra a Francesco Alvarez, da Mino Maccari a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino), fino a Kengiro Azuma e H. B. Assadour. Ma più intensa tra tutte sarà la collaborazione ed il rapporto di vera amicizia, con il pittore José Ortega, durante il soggiorno dell’artista spagnolo nella città dei Sassi. Così nasce in Mitarotonda, un senso più profondo per il colore inteso come principio visivo, trasceso nel concetto che il cielo è metafora dell’azzurro e non viceversa.

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